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Scuola e Università

Scuola: ripartenza in salita. Cirio: “Ora vaccini anti Covid per personale scolastico”

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Una ripartenza in salita, piena di incognite e in ordine sparso quella della scuola dopo le festività natalizie: da un lato, ieri la gioia del rientro in classe degli studenti dell’infanzia e primo ciclo (primaria e medie) con in testa Anita, la dodicenne torinese simbolo della protesta contro la Didattica a Distanza quando – nonostante il passaggio del Piemonte in zona arancione – seconde e terze medie erano rimaste a casa.

Dall’altro ci sono gli studenti delle superiori che, da mesi in Dad, potranno riprendere le attività didattiche in presenza a partire dall’11 gennaio (in Piemonte sarà dal 18), per almeno il 50% della popolazione studentesca. Nel frattempo si prosegue in didattica a distanza al 100%, con un’inversione di rotta che già crea scompiglio nella vicina Lombardia, dove il presidente Attilio Fontana ha annunciato che – salvo ulteriori rinvii – le superiori non rientreranno in presenza fino al 24 gennaio.

E mentre ieri, giovedì 7 gennaio, in 19 città italiane il Comitato Priorità alla scuola ha organizzato sit in per chiedere lo screening sanitario completo della comunità scolastica (docenti, Ata, studenti) e l’inserimento del personale scolastico nelle categorie ad alto rischio nella fase 1 dell’agenda vaccinale, il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha chiesto al governo di anticipare la vaccinazione anti Covid del personale scolastico già in questa fase.

“Sono ricominciate le lezioni – ha affermato Cirio – e il Piemonte ha messo in piedi un progetto per garantire la didattica e prevenire i focolai, attraverso tamponi volontari gratuiti rivolti al personale, docente e non, e agli studenti di seconda e terza media. Ma il vaccino è un’arma fondamentale – ha aggiunto -: per questo desideriamo intervenire subito anche sul personale delle scuole, una delle categorie più colpite dalla seconda ondata del contagio”.

Poco senso avrebbe – secondo gli esperti – vaccinare questo comparto in estate. Intanto uno studio condotto da Inail ed Istituto Superiore della Sanità mette in guardia e segnala come riaprire le scuole di ogni ordine e grado e riattivare completamente i contatti sociali senza misure restrittive potrebbe determinare “un’onda epidemica non contenibile”.

L’analisi condotta – si legge – non permette di distinguere tra infezione trasmessa all’interno degli edifici scolastici e infezione trasmessa durante le attività peri-scolastiche (es. trasporti, assembramenti fuori dalle scuole, attività extra-scolastiche)”. “Allentare le restrizioni quando l’incidenza delle infezioni è ancora alta – si legge ancora – può portare a un rapido nuovo picco dei casi, e quindi dei ricoveri, anche se l’Rt è inferiore a 1.

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