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Scuola e Università

Maturità 2020: torna la traccia di storia

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Verrò riproposta la traccia di storia all’esame di maturità del prossimo anno: lo ha deciso l’ex Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti (dimessosi in queste ore, ndr), che aveva anche annunciato che verrà eliminato pure il sorteggio delle tre buste per l’orale.

Ci sarà anche la traccia di storia tra i temi proposti per la prossima Maturità e verrà eliminato il sorteggio affidato ai candidati fra tre buste chiuse al momento dell’esame orale. Con l’Esame di Stato, a giugno 2020, torna insomma ad essere obbligatorio un argomento storico nella prima prova scritta di Italiano. La decisione del neogoverno è arrivata dopo le infinite polemiche derivate dal provvedimento del precedente ministro dell’Istruzione Marco Bussetti di cancellare una traccia rivendicata a più voci sia dai docenti che da intellettuali di spicco quali lo scrittore Andrea Camilleri e la senatrice e vita Liliana Segre.

La rivendicazione era chiara: la storia non va eliminata da un percorso – come l’esame di maturità – che al contrario viene valorizzato dalla traccia storica, disciplina fondamentale e che torna a porsi come un’opportunità in più per gli studenti. La comunicazione delle dimissioni di Lorenzo Fioramonti dal suo incarico al dicastero potrebbero aprire ad altre variazioni da qui al prossimo giugno. Se così non fosse, la Storia dovrà essere presente in una delle tre tracce della “tipologia B”, quella che chiede agli studenti di analizzare e produrre un testo argomentativo e non sarà più la Commissione tecnica del MIUR che prepara le prove per la maturità a poter scegliere se dare spazio all’ambito storico piuttosto che ad altri ambiti. E poi via il sorteggio delle buste, novità del governo giallo-verde ora cassato: <La commissione manterrà una serie di materiali che serviranno a far partire l’esame, ma anziché sorteggiarlo come in una lotteria, si sapranno prima quali saranno gli argomenti scelti che verranno proposti agli studenti prima dell’inizio dei colloqui. L’esame – aveva specificato Fioramonti – non deve essere motivo di stress>.

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