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Scuola e Università

Da lunedì scuole del Piemonte per il 50% a distanza per le superiori, tranne le prime

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PIEMONTE – Durante la conferenza stampa della Regione Piemonte in corso dalle 18.30 di questo tardo pomeriggio, martedì 20 ottobre, la Regione ha aperto la seduta analizzando tre aspetti al momento fondamentali per il contrasto dell’epidemia del Covid-19, tra cui le ordinanze dei sindaci, la flessibilità in ambito scolastico ed i trasporti per gli studenti.

“Quella di oggi è una riunione che arriva dopo una serie di incontri che si sono svolti oggi. L’ordinanza contiene due argomenti: scuola e commercio. – spiega Alberto Cirio nel corso della seduta – Il dpcm lascia spazio alle decisioni dei sindaci e dei presidenti delle Regioni, incentivando la didattica a distanza. La scuola è un luogo sicuro, ma la stessa sicurezza non è garantita riguardo al trasporto.

“Dal mese di giugno abbiamo auspicato un potenziamento dei trasporti che non c’è stato. – continua Cirio – Noi tutti vogliamo tenere le scuole aperte e per fare questo dobbiamo necessariamente intervenire contro gli assembramenti nei mezzi pubblici“.

“Nell’ordinanza è stato condiviso che da lunedì le scuole del Piemonte dovranno attivare forme di didattica a distanza”. – ha annunciato il presidente della Regione, una manovra che permetterà di alleggerire del 50% la presenza, ma solo per le classi dal secondo anno delle superiori al quinto.

Rimangono invariate invece le modalità nelle altre classi (scuola dell’infanzia, elementari, medie e prima superiore).

“Le lezioni nelle scuole dell’infanzia, elementari, medie si svolgeranno invece sempre in presenza – sottolinea l’assessore all’Istruzione Elena Chiorino si tratta di una forma educativa fondamentale e irrinunciabile e anche per chi frequenta il primo anno delle superiori verrà consentito di continuare ad apprendere con continuità il nuovo metodo di studio e di sviluppare il senso di appartenenza al gruppo tra compagni e con gli insegnanti. Se dovesse essere necessario proseguire anche più avanti nell’anno con questa modalità valuteremo una attenzione analoga anche per i ragazzi che si avvicinano alla maturità”.

La didattica mista interesserà 135 mila studenti che saranno interessati a una didattica mista. Saranno 75 mila i ragazzi in meno che si sposteranno nei mezzi pubblici al giorno.

L’ordinanza, che varrà fino al 13 novembre, nasce da un lavoro di condivisione con tutto il mondo della scuola e di stretta collaborazione tra la Regione e la sua Unità di crisi, con il commissario dell’Area giuridico amministrativa Antonio Rinaudo e l’Ufficio scolastico regionale, con il direttore Fabrizio Manca.

Le scuole, in autonomia, potranno individuare le misure che riterranno più idonee per l’organizzazione della didattica a distanza, tenendo conto dell’organico e del contesto organizzativo interno.

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