Entra in contatto con noi
Pubblicità
Post AD
Pubblicità
Post AD

Scuola e Università

Covid e scuola: le incognite della ripresa

Pubblicato

il

C’è anche il Piemonte tra le regioni che, lunedì prossimo, affronteranno un nuovo anno scolastico ai tempi del Covid. Anno che – come nel resto d’Italia – si presenta pieno di incognite, legate all’emergenza sanitaria ed al protocollo sicurezza ancora da definire nel dettaglio. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – che in un tweet ha scritto che si è “lavorato per garantire un avvio tranquillo, con misure di sicurezza e il personale in ordine”, ha rassicurato, ancora stamattina, nell’audizione prima alla Camera e poi al Senato, che “il 13 settembre tutti i professori saranno in cattedra, rispetto alle 112.000 cattedre vuote e vacanti”.

Ci sono 58.735mila posizioni a ruolo già assegnate, di cui 14194 sul sostegno; altri 113.544mila incarichi annuali sono stati assegnati, di cui 59.813 sul sostegno. Inoltre oltre 59mila posti sono assegnati per il sostegno. E mentre proprio oggi vengono annunciate riforma degli Istituti tecnici professionali e della sua filiera, ma anche dell’orientamento scolastico, della didattica, del reclutamento e della formazione continua di tutto il personale, emerge anche il tassello “contratto di lavoro”, che – ha aggiunto Bianchi – è scaduto. Ne serve uno nuovo e bisogna dargli più valore.

Intanto si aspetta di poter provare sul campo la piattaforma che dovrebbe consentire di controllare più velocemente il Green Pass del personale, evitando file e di far vedere all’esterno chi ha la certificazione in regola e chi no: ad oggi non è ancora attiva e – come ha sottolineato l’Associazione nazionale presidi – ci si augura “di poterla provare e mettere in condizioni gli istituti di verificarne il funzionamento prima dell’inizio delle lezioni”. Il decreto legge approvato dal governo lo scorso 6 agosto prevede che l’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado dovrà essere svolta in presenza, anche se – in caso di necessità – non si esclude di utilizzare la Dad.

E se gli alunni di età inferiore ai 6 anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei dispositivi di protezione; chi svolge attività sportive (come ad esempio l’educazione fisica) non avrà l’obbligo di indossare la mascherina, per tutti gli altri resterà questa regola, a meno che non vengano messe in atto ulteriori sfumature.

Rimane altresì raccomandato il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano. E qui si ripresenta, come ogni anno, il problema delle cosiddette “classi pollaio” che, però, lo stesso ministro Bianchi definisce un non problema: quelle in sovraffollamento, con più di 27 studenti, sono infatti pari al 2, 9%, concentrate nelle scuole tecniche delle grandi periferie urbane.

Su questo fronte verrà attuata un’altra riforma, relativa al dimensionamento degli edifici. Nell’ambito delle misure del Protocollo scuola, c’è anche il potenziamento del trasporto scolastico di treni e autobus.Su questi ultimi potranno salire passeggeri fino all’80% della capacità di carico indicata sulla carta di circolazione.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità
Post AD
X