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Cultura

Il Cortese e il Timorasso si sposano per far nascere l’Acinaticum Libarna

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LIBARNA – Un vino per simboleggiare l’incontro tra due territori, divisi fisicamente dal fiume Scrivia ma con caratteristiche comuni, la cui cerniera è la Libarna.

Si chiama Acimaticum, dal latino acinus, ed è un vino bianco passito nato dalla comunione del Cortese e del Timorasso, due uve autoctone ben radicate nei due territori di provenienza, Gavi e Tortona.

“Due territori, due vitigni ma un unica terra”, vuole essere questo il messaggio trasmesso dall’Acinaticum.

Un’idea nata nel settembre 2015 tra un gruppo di amici, quasi per scherzo, e poi concretizzata dopo sei anni di lavoro e collaborazione tra produttori del territorio, l’associazione Libarna Arteventi e la Soprintendenza dell’area archeologica.

L’Acinaticum fa parte di “Archeosapori”, un progetto culturale che ormai da anni racconta la storia dell’antica Libarna riscoprendo il cibo, e con esso la cultura, di un tempo.

L’importanza della sinergia tra territori diversi attraverso la cultura è stato coronato da un altro gesto simbolico, l’unione delle terre di Gavi e Libarna ad opera dei sindaci dei due territori, per sugellare la collaborazione tra l’area archeologica della Libarna e un altro gioiello storico del territorio, il Forte di Gavi.

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