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Cultura

Gelindo diventa un’opera lirica: la prima mondiale a settembre ad Alessandria

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ALESSANDRIA – La «Divota Comedia» con Gelindo – uno dei simboli della tradizione alessandrina e piemontese – diventa un’opera lirica. Sarà rappresentata in prima mondiale ad Alessandria il prossimo 17 settembre, con replica il giorno successivo, al Teatro Alessandrino di via Verdi.

Con una orchestra di 40 elementi, 15 cantanti lirici per le parti principali e una presenza in scena di oltre 50 interpreti, la rappresentazione si avvale del patrocinio del Comune di Alessandria e vede la collaborazione della Regione Piemonte – Assessorato alla Cultura e al Turismo – insieme alla Fondazione Piemonte dal Vivo.

Il progetto partecipa anche ad un bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria rivolto alla promozione degli eventi musicali sul territorio e, fra i principali Soggetti che hanno colto la rilevanza del progetto e ne sostengono la realizzazione vi è AMAG Alessandria.

Promotore della prima in Alessandria è l’associazione «Gelindo in Opera» presieduta da Peo Luparia che raccoglie persone legate alla tradizione di Gelindo. Fra i soci, Fabio Bellinaso attuale interprete di Gelindo nella rappresentazione natalizia del Teatro San Francesco di Alessandria. Nadia Biancato, Alfredo Canobbio, Giuliana Cellerino, Vittorio Alberto Ferrari, Walter Giacchero sono i componenti del Consiglio direttivo dell’associazione, mentre la produzione esecutiva è affidata alla società «Lirica Tamagno» di Torino, specializzata in rappresentazioni liriche.

Dopo le due rappresentazioni alessandrine, Gelindo sarà rappresentata in altre realtà della provincia di Alessandria, della Regione Piemonte   e quindi in un tour mondiale in Francia, Argentina, Brasile.

L’opera si avvale di una regista di fama internazionale, Cornelia Geiser, della direzione musicale dell’autore e di alcuni cantanti principali che si sono esibiti come protagonisti sui più famosi palcoscenici mondiali.

Il maestro Aldo Brizzi, autore dell’opera, ha organizzato un bando per le audizioni, che si chiude il prossimo 21 luglio, per assegnare le diverse parti dell’opera. Le audizioni finali si terranno in Alessandria ad inizio agosto 2021. Molte le iscrizioni già pervenute non solo dall’Italia, ma anche da Germania, Spagna, Austria, Polonia, Inghilterra, Croazia, Ucraina, Macedonia e Olanda.

«Un progetto di valenza culturale, turistica e sociale per la città di Alessandria – commenta l’assessore alla Cultura, Turismo e CommercioVittoria Poggio – con questo evento porteremo fuori dai nostri confini regionali i contenuti della tradizione piemontese, valorizzando la cultura locale. Allo stesso tempo sarà un motore di ripartenza economica e turistica per tutto il territorio e per le maestranze coinvolte. Un atto necessario in un momento in cui la battaglia contro la pandemia non è ancora conclusa».

«La nostra Città deve essere orgogliosa di tale scelta che, ancora una volta, ci offre l’opportunità di aprire la nostra realtà e le nostre eccellenze al mondo. – sottolinea il sindaco, Gianfranco Cuttica di RevigliascoSe poi si considerano, per un verso, i contenuti peculiari di questa opera lirica e, per altro verso, lo stretto legame tra il compositore e Alessandria si comprende ancora meglio il riverbero di attenzione e la enorme valenza artistico-culturale che unisce la nostra Città a questa rappresentazione: prima tappa di un tour internazionale che non ho dubbi sarà di grande successo e contribuirà a “far parlare” bene di Alessandria, delle sue radici storico-culturali, religioso-popolari, linguistico-tradizionali nonché delle sue eccellenze in campo compositivo, musicale e artistico in senso lato».

«Mi ricordo dichiara il maestro, Aldo Brizziche fin da bambino, ogni anno, i nonni o i genitori mi portavano al teatro San Francesco, per assistere alla Divòta Cumédia‘. E le battute, le gag, la businà, in casa venivano ripetute a memoria, durante tutto il periodo delle feste natalizie. Fin da ragazzo ho avuto nellanimo di trasformare questa pièce di teatro comico e spirituale in unopera, per poter mettere a fuoco questo modo speciale dellessere alessandrino rivisto attraverso la musica e il canto lirico e poter, al tempo stesso, portare questo nostro umorismo al di là della nostra provincia e del nostro dialetto».

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