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Eventi e manifestazioni

Ad Alessandria una cerimonia del 2 Giugno intima e toccante

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Una cerimonia intima, quella che ieri, in occasione della Festa della Repubblica, è stata celebrata ad Alessandria, prima – in corso Crimea, con l’alzabandiera davanti al monumento ai Caduti, la deposizione di una corona e la lettura del messaggio del Capo dello Stato – e successivamente a Palazzo Ghilini, sede della Prefettura e della Provincia, dove tredici cittadini alessandrini (distintisi, a vario titolo, in diversi campi – dal giornalismo al volontariato, dalla medicina alla finanza, dalla sicurezza alla ginnastica, oltre che per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari) hanno ricevuto, per mano del prefetto Francesco Zito, i diplomi delle Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Fra gli insigniti di questa ricorrenza, caduta quest’anno nel 76° anniversario della proclamazione della Repubblica, c’erano ben quattro novesi: il direttore de Il Secolo XIX Luca Ubaldeschi (Grande Ufficiale), il nostro direttore della redazione di Telecity 7Gold Alessandria Ketti Porceddu (nominata Commendatore), l’imprenditrice Orietta Canneva e l’istruttrice di ginnastica della Virtus, Raffaella Arzenton (entrambe sono state nominate cavalieri).

La nomina di commendatore è andata anche adAlessandro Ubertis di Cereseto, amministratore delegato di Carmi&Ubertis, mentre sono due i nuovi ufficiali: Renato Cannonero di Cassine (che ha pure ritirato l’importante riconoscimento consegnato dal presidente Marco Bologna per i 50 anni di servizio nella Croce Rossa Italiana) ed il medico Paolo Cecchini, sempre di Cassine. Gli altri nuovi cavalieri – oltre alle novesi Orietta Caneva e Raffaella Arzenton, sono l’assistente di polizia municipale Michele Abbiati, di Valenza, il dipendente di banca Federico Benazzo, di Carentino, il sottufficiale dei carabinieri Antonio Caputo di Occimiano, il maresciallo della guardia di finanza  Marco Cavallero di Ovada, il maresciallo maggiore dei carabinieri Emiliano Sciutto, di Sezzadio e il funzionario amministrativo Nadio Sardo, di Alessandria.

“La Festa della Repubblica chiude e racchiude tre date istituzionali – quella del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 Giugno – imprescindibilmente collegate tra di loro”: è stato il prefetto Francesco Zito a sottolinearne l’importanza per il Paese Italia, durante la cerimonia di consegna dei diplomi delle Onorificenze.

Particolarmente toccanti poi, i momenti in cui sono state consegnate le Medaglie d’Onore concesse dal presidente della Repubblica alla memoria di cittadini deportati e internati nei lager nazisti: da Tortona è stato Matteo, nipote di Giovanni Vitiello, a ricordare la fortuna del nonno, – messo ai lavori forzasti per un anno e mezzo ma sopravvissuto grazie ad un abitante del posto che lo sfamava -: ha dedicato la medaglia del nonno a tutti i deportati che non hanno avuto la buona sorte di tornare dai propri cari.

È stato invece Biagio a ritirato la medaglia per suo papà Mariano Inguaggiato, casalese profondamente segnato dall’orrore della guerra, mentre un altro figlio – Giancarlo – ha ritirato il riconoscimento per l’alessandrino Giovanni Franceschetti, prigioniero dall’8 settembre 1943 al primo marzo 1945: “Ricordatevi di seminare le patate – queste le parole del signor Giovanni -. Sono quelle che mi hanno salvato la vita”.

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