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Eventi e manifestazioni

Castelnuovo Scrivia: inaugurato il bosco in memoria delle vittime del Covid-19

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È stata una fitta al cuore sentir dire dal castelnovese Guido Chichino, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Alessandria, che durante la prima ondata di Covid 19 il comune di Castelnuovo Scrivia ha avuto un’incidenza di decessi (44) superiore alla media non solo locale, ma nazionale.

A ruota, con oltre 30 morti, segue il vicino comune di Sale. Ieri, nel giorno della Festa della Repubblica, il dottor Chichino è intervenuto insieme ad altre autorità presenti all’inaugurazione del “Bosco della Memoria”, il primo in provincia di Alessandria voluto dall’Amministrazione comunale e dedicato alle vittime castelnovesi del Coronavirus. E se Guido Chichino è certo che il Covid non sparirà, anche se quando si avrà una cura si potrà sperare che diventi una malattia come le altre, è altrettanto certo che da quando la campagna vaccinale ha preso consistenza, non è più arrivato in ospedale alcun ospite o operatore da una casa di riposo.

Quanto alla notizia sui 20.000 operatori sanitari piemontesi “no vax”: “La risposta della gente è imponderabile – ha chiosato Chichino – e questo numero è uno spartiacque, quello degli imbecilli rispetto a tutti gli altri”. La cerimonia si è tenuta a ridosso di un bosco di gelsi, piantumati in un lembo di terreno che costeggia via Perosi, all’inizio di strada Viguzzolo: “Non c’è castelnovese che non abbia dovuto dire addio a qualcuno che conosceva – ha ricordato il sindaco Gianni Tagliani -. Abbiamo scelto di non fare un memoriale, una statua, ma abbiamo optato per un’opera viva, un monumento che respira: i gelsi rendono omaggio alla memoria delle vittime del nostro paese, che avrebbero certamente accettato una dose del tanto discusso AstraZeneca, pur di aver salva la vita”.

Un bosco è anche un simbolo di speranza ed è stata Sua Eccellenza Vittorio Viola, neo arcivescovo di Tortona, a ricordare – prima di spostarsi a benedire insieme al parroco don Paolo Caorsi la lapide commemorativa progettata dal grafico castelnovese Flavio Mainoli – quanto “quegli alberi ci ricordino persone, volti per i quali avremmo dato tutto quello che abbiamo per poter dar loro un ultimo saluto, per poter stringere una mano”. Papa Francesco ha detto che peggio della pandemia c’è il non imparare nulla dalla pandemia.

“Ecco – ha proseguito l’arcivescovo – questo periodo buio ci ha fatto capire cosa conta davvero: il tempo passerà, ma non dimentichiamoci di quello che abbiamo sperimentato in quei giorni. Così come – ha detto ancora – rileggiamo i fondamenti della nostra Repubblica, che viene festeggiata il 2 giugno e che tutela i diritti inviolabili dell’uomo. I suoi principi fondanti ribadiscono la difesa del diritto al lavoro ed il fatto che ognuno di noi ha pari dignità”.

I violini suonati da Alessandra Molinari e Claudio Trovamala hanno amplificato le emozioni della platea (presenti il sindaco di Tortona, quelli della Bassa Valle Scrivia e il primo cittadino di Castelletto Monferrato). Il presidente della provincia Gianfranco Baldi ha riflettuto sull’anno terribile che tutti abbiamo vissuto, in cui si combatteva un nemico che non si conosceva. In rappresentanza dei familiari delle vittime – ha preso la parola la signora Gabriella, vedova del medico di famiglia Renzo Granata, caduto sul campo poco dopo il generoso e scrupoloso l’infermiere Lino Rombo: ha ricordato l’omaggio dell’artista Tullio Solenghi che ha preso ad esempio suo marito tra i tanti sanitari morti a causa del Covid e ringraziato per la proposta di intitolare il palazzetto dello sport del paese a lui che, gratuitamente, per 30 anni aveva ricoperto il ruolo di medico sociale del Basket Club Castelnuovo.

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