ASTI – Il Consiglio di Stato ha respinto, con la Sentenza n. 10 del 23 ottobre scorso, in modo inappellabile, il ricorso contro l’Ordinanza della Provincia di Asti che nel 2015 aveva individuato nella Alcatel-Lucent Italia S.p.A. (oggi Nokia) il terzo soggetto responsabile delle attività di bonifica del suolo e della falda della storica fabbrica Way Assauto di Asti.
“La Provincia
di Asti – dichiara il presidente
della Provincia Paolo Lanfranco – ha
giocato un ruolo fondamentale in questa vicenda, sia esercitando le proprie
competenze di salvaguardia e tutela dell’ambiente, in questo caso tradotte
nella partecipazione attiva a tutte le fasi di questo procedimento ventennale,
sia nell’individuazione dei responsabili dell’inquinamento, sia nelle
valutazioni dei progetti e di monitoraggio e controllo degli interventi man
mano realizzati. Ancora una volta
desidero rimarcare il ruolo strategico e indispensabile dell’ente Provincia,
che seppur in condizioni, come noto, non del tutto favorevoli di risorse umane
e finanziarie, ha saputo gestire, tramite gli uffici preposti a cui va il plauso dell’amministrazione, questa tappa
fondamentale per il risanamento dello stabilimento oggetto da quasi un
ventennio di interventi di bonifica”.
“Nonostante l’iter
giudiziale sia stato lungo – aggiunge
il consigliere provinciale delegato all’Ambiente Andrea Gamba, sindaco di San
Martino Alfieri – a causa di ricorsi al TAR ed al Consiglio di
Stato presentati dalla parte, finalmente con questa sentenza è stato
definitivamente accertato il coinvolgimento anche della attuale Nokia negli
eventi di contaminazione avvenuti in oltre 50 anni di attività sul sito. Molti
gli interventi di bonifica: rimozione terreno e serbatoi interrati, barriera di
pozzi, rimozione di cromo e solventi in alcune sotto-aree, spurgo dei pozzi
neri nell’area esterna del quartiere San Fedele”.
Gli interventi sono stati eseguiti inizialmente dalla
proprietà (Iao – Industrie Riunite S.p.A.) in collaborazione con la società
Meritor H.V.S. Cameri S.p.A., soggetto cui era stata accertata in sede
giudiziale la responsabilità dei fatti che nel 1998 hanno aggravato in modo
rilevante la contaminazione da cromo già presente nella falda.
Nel 2014 però, avuta notizia della Sentenza del
Tribunale di Asti che attribuiva responsabilità per la contaminazione da Cromo
esavalente e da Solventi organo clorurati anche ad una terza società, la
Alcatel-Lucent Italia S.p.A., la Provincia di Asti aveva avviato un
procedimento per l’identificazione delle responsabilità negli eventi di
contaminazione riscontrati nello stabilimento.
La bonifica però non ha atteso gli esiti processuali
e fin da subito è stata ordinato alla Alcatel/Nokia di avviare indagini
ambientali e presentare progetti di bonifica.