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Cronaca

Vertenza benzinai, Fegica e Figisc/Anisa: “Troppo poco e troppo tardi per revocare sciopero”

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ROMA – Rimangono sulla propria posizione Fegica e Figisc/Anisa, che confermano lo sciopero di due giorni dei benzinai, nonostante il tavolo d’incontro convocato questo pomeriggio dal ministro Urso.

“Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero. Il tentativo in extremis fatto dal Ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce ad intervenire con la necessaria concretezza. – spiegano i presidenti delle due sigle sindacali – L’annuncio dell’avvio del tavolo volto a ristrutturare la rete distributiva e ridare un piano regolatoria certo va nella direzione giusta e auspicata. Ma le modifiche ipotizzate sul decreto, oltre a non essere sufficienti, sono ormai nelle mani del Parlamento”.

“Quel che rimane sullo sfondo, sconti o non sconti sulle multe, cartelli o non cartelli da esporre, è l’idea di una categoria di lavoratori che speculano sui prezzi dei carburanti. Il che è falso e inaccettabile. Lo sciopero è quindi confermato. Così come rimane confermata l’intenzione della categoria di dare tutto il proprio contributo al processo di riforma, per ora solo annunciato”.

La presidenza nazionale Faib Confesercenti, invece, “ha valutato e ritenuto positive le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge“, decidendo così di ridurre a un solo giorno la mobilitazione.

“In particolare – spiega Faib – ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall’illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche”.

Le sigle sindacali hanno annunciato che domani, mercoledì 25 gennaio, alle ore 11.00 è in programma un’assemblea dei gruppi dirigenti delle organizzazioni di categoria, presso la sala Capranichetta di Piazza Montecitorio, aperta a deputati e senatori di tutti i gruppi parlamentari.

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