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Cronaca

20 casi di trichinellosi per salumi di cinghiale macellati in casa

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VALLE DI SUSA (TO) – Una ventina di persone, cacciatori e loro parenti e amici, è stata colpita da trichinellosi, una malattia parassitaria, per avere mangiato salumi freschi di carne di cinghiale macellata in proprio. I casi, rilevati nei giorni scorsi dai medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Susa, sono stati confermati dagli accertamenti effettuati presso l’ospedale Amedeo di Savoia di Torino.

    I pazienti, tutti abitanti in Valle di Susa, si sono presentati in ospedale lamentando disturbi gastrointestinali, e in alcuni casi dolori muscolari e febbre: all’esame del sangue i medici hanno rilevato un aumento significativo dei granulociti eosinofili, tipico in casi di malattie parassitarie, spiega una nota dell’Asl To3.

La trichinellosi è una malattia di interesse veterinario presente soprattutto nei suini e nei cinghiali. La gravità dell’infezione è dovuta principalmente alla dose di larve infettanti ingerite e può variare da forme benigne a forme gravi che, in seguito a complicazioni cardiocircolatorie, respiratorie e/o neurologiche, possono portare anche al decesso del paziente. Generalmente la malattia ha un carattere epidemico in quanto più soggetti consumano le carni infette. I casi singoli sono rari.

Si raccomanda di evitare consumo di carni crude o poco cotte di suino e loro derivati, di equino, di cinghiale e di animali selvatici non sottoposte al controllo veterinario.

    Per l’infezione in Valle di Susa i medici del Sian (Servizio di Igiene degli Alimenti) dell’Asl To3 stanno svolgendo ulteriori indagini sulle persone coinvolte, mentre i veterinari dell’Area B di Igiene degli Alimenti di origine animale hanno sequestrato di tutti i salami di cinghiale ancora in possesso dei cacciatori.

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