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Cronaca

Torino: la protesta degli operatori di fitness “fantasmi”

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TORINO – Oltre 200 operatori di fitness hanno manifestato oggi, lunedì 18 gennaio, in piazza Castello a Torino per denunciare la mancanza di attenzione nei confronti del settore, che ha vissuto un anno di quasi totale chiusura, e chiedere la riapertura delle palestre.

Foto: Federico Novaro

Ognuno dei partecipanti, coperto da un lenzuolo bianco come fantasmi, ha letto a turno le ragioni della protesta con sottofondo il suono di un gong, a simboleggiare la morte di circa il 40% delle palestre italiane che, come spiegato dai promotori della protesta, non riusciranno ad aprire per il fallimento.

Le delegazioni del settore sono state ricevute dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme all’assessore regionale allo Sport, Fabrizio Ricca, e al prefetto Claudio Palomba.

Anche una delegazione delle Mascherine Tricolori oggi ha partecipato alla manifestazione organizzata dal mondo del fitness.

“La protesta di oggi è sacrosanta come lo è stata quella di qualche giorno fa dei ristoratori, due categorie, quelle delle palestre e dei ristoranti, tra le più colpite dalle assurde disposizioni del governo – hanno attaccato le Mascherine – Dopo aver speso migliaia di euro per adeguarsi alle norme anticovid, i gestori si sono visti chiudere le proprie attività senza nessun tipo di preavviso, per non parlare dei miseri aiuti giunti dal governo che sono del tutto insufficienti a coprire le spese e a dar da mangiare a chi ci lavora!”

“Lo sport non è solo un hobby ma anche salute, sia fisica che mentale.
Le ricadute sul sistema sanitario che sta provocando la mancanza di sport tra obesità, ansia, depressione e patologie cardiocircolatorie sono enormi
– hanno concluso le Mascherine – Le palestre e i centri sportivi vanno riaperti immediatamente, anche perché si è dimostrato che stando tutti chiusi in casa i contagi salgono ugualmente. Questo dimostra che è più sicuro andare ad allenarsi in palestra o a mangiare in un ristorante che stare a casa e organizzare le stesse cose per conto proprio.”

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