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Cronaca

Strage Quargnento: Antonella Patrucco libera fino a giugno

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ALESSANDRIA – Fino al 24 giugno, Antonella Patrucco potrà restare libera. Sarà infatti in quella data che i giudici della Cassazione, a cui si sono rivolti i difensori Caterina Brambilla e Federico Di Blasi, decideranno se la moglie di Gianni Vincenti, il reo confesso della strage di Quargnento, dovrà o meno essere rinchiusa in carcere e assistere da detenuta al processo, che vedrà la coppia rispondere di omicidio doloso plurimo, lesioni volontarie, esplosione dolosa di abitazione, truffa all’assicurazione e calunnia.

Era stata la procura di Alessandria, con in testa Enrico Cieri e il suo sostituto Elisa Frus, a chiedere che la donna seguisse lo stesso destino del marito, visto che entrambi sono accusati degli stessi crimini. Il gip però si era pronunciato in maniera negativa, ma non il tribunale del riesame, che contrariamente, aveva disposto l’ordine di custodia cautelare. Da qui la decisione degli avvocati della Patrucco, di rivolgersi alla Cassazione, che ha stabilito la data in cui si pronuncerà, il 24 giugno appunto.

Ma sulla via legale di questa orribile storia, che aveva commosso e impressionato l’Italia intera, la Patrucco e Vincenti stanno attendendo anche un altro responso, ovvero quello di sapere se il processo potrà svolgersi con rito abbreviato, così come sperano sia i legai della donna che Vittorio Spallasso e Lorenzo Repetti, difensori del Vincenti, al fine di riuscire a ottenere lo sconto di un terzo della pena. Se così fosse, verrebbe fatta un’eccezione a una legge del 2019, che non permette l’abbreviato per imputati accusati di reati punibili con l’ergastolo. Il gip potrebbe rivolgersi alla corte costituzionale e in questo caso il processo verrebbe sospeso fino al pronunciamento dei giudici e qualora venisse decisa la strada dell’abbreviato, le udienze non si svolgerebbero in Corte d’Assise.

Vincenti e la Patrucco sono accusati della morte di tre vigili del fuoco e per avere deliberatamente fatto scoppiare la cascina di loro proprietà a Quargnento, con l’ausilio di bombole del gas, con il solo intento di intascare i soldi dell’assicurazione. I due poi, sempre secondo l’accusa, avevano tirato in ballo un vicino di casa per poter sviare le indagini

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