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Cronaca

L’emergenza Covid detta le regole del Natale 2020

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Repetita iuvant. Il Natale 2020, per non distinguersi troppo dal resto dei giorni di un anno segnato da restrizioni e privazioni, sarà all’insegna delle regole. Il mantra è “senso di responsabilità”, che porterà a vivere questo periodo di festività all’insegna della sobrietà e dello spirito solidale, prestando massima attenzione ad una serie di comportamenti necessari ad arginare la pandemia in corso.

Da ieri, lunedì 21 dicembre, e fino al 6 gennaio è dunque vietato spostarsi tra regioni come da decreto del governo, ma, nello stesso periodo è possibile andare nelle seconde case, purché si trovino nella stessa regione di residenza.

Qualche cruccio in più lo crea lo spostamento verso un’altra abitazione, non necessariamente abitata da parenti: nei giorni arancioni le visite sono consentite ma soltanto all’interno dello stesso comune.

Nei giorni rossi in teoria le visite sono sempre vietate, ma esiste una deroga perché per tutto il periodo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio (indipendentemente dal colore arancione o rosso) il governo ha deciso di consentire le visite a casa a un massimo di due persone per volta.

L’incontro dovrà avvenire all’interno della regione, una sola volta al giorno (non è quindi possibile far visita a più nuclei famigliari lo stesso giorno): potranno aggiungersi i figli minori di 14 anni o persone disabili che convivono con loro. Nei giorni indicati con l’arancione durante le feste di Natale (28-29-30 dicembre e 4 gennaio) sarà possibile per chi risiede nei comuni sotto i 5000 abitanti spostarsi tra le 5 e le 22 anche in un’altra regione, sempre però entro i 30 km dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia.

È sempre legittimo il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, ma il coprifuoco – per tutti e in ogni giorno – scatta alle 22. Va da sé che nei giorni contrassegnati dalla zona rossa l’invito a muoversi è solo per motivi di urgenza comprovata. Meglio evitare forzature che porterebbero a sanzioni dai 400 ai 1000 euro.

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