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Cronaca

L’Italia sta per tornare gialla: prove di ripartenza per le attività

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Il ritorno alle fasce gialle sembra ormai prossimo. Ciò significa – nel rispetto dei protocolli di prevenzione e di sicurezza – progressive riaperture delle attività e ripristino delle libertà individuali per quanto riguarda gli spostamenti.

Come ormai d’abitudine, sarà la cabina di regia del Governo a comunicare, oggi, dopo la discussione dei dati settimanali del contagio, le nuove misure di maggio in vista della scadenza del 30 aprile. Da lunedì solo Valle d’Aosta, Puglia e Sardegna dovrebbero restare rosse (quindi in lockdown), mentre la cabina di regia tecnica promuove la Campania in arancione. Ma il colore cui il Paese Italia ambisce di più è, ovviamente, il giallo che, in prospettiva (fotocopia di un anno fa) dovrebbe materializzarsi a partire da giugno, anche se ci sono alcune regioni che – con un indice Rt al ribasso darebbero già da fascia gialla.

Non è quindi escluso, da parte del premier Mario Draghi, che venga anticipata qualche riapertura già entro la fine di aprile, ma i più rigoristi frenano e soprattutto – come ha sottolineato lo stesso presidente del Consiglio – non bisogna ritrovarsi nella condizione di aprire un comparto per poi farlo richiudere poco dopo. Prudenza, certo, perché – come ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, “dobbiamo ascoltare il grido d’allarme dei medici che non possono essere lasciati solo in trincea”, ma le cosiddette “prove di ripartenza” sono più che mai necessarie e vanno pianificate per dare modo di organizzarsi soprattutto a quelle attività che hanno bisogno di più tempo per farlo, come nel caso del turismo. Per vincere la sfida delle riaperture è altrettanto fondamentale lavorare in squadra e anche le regioni sono chiamate a farlo: tornando gialle, bar e ristoranti riapriranno fino alle 18 e potranno nuovamente accogliere i loro clienti all’interno dei locali, dove – secondo quanto approvato dagli stessi governatori delle regioni –  al chiuso andranno rispettati i due metri di distanza, all’aperto si ridurrà a un metro: in entrambi i casi va tenuta la mascherina quando non si è seduti.

Nuove misure, poi, per le riaperture delle palestre con prenotazione delle attività, distanziamento e attrezzi da disinfettare dopo ciascun uso, ma no allo sport da contatto fisico. Capienza ridotta ad un terzo per le piscine e contingentamento alle terme. Il mondo dello spettacolo, che ancora nelle ultime ore ha chiesto a gran voce di essere trattato in modo equo dopo i provvedimenti di riapertura, seppur parziale per la partecipazione del pubblico allo Stadio Olimpico di Roma in occasione degli Europei di calcio, potrebbe raddoppiare le presenze: 500 il numero degli spettatori al chiuso e 1000 per gli eventi all’aperto.

Per cinema e spettacoli ci saranno tamponi all’ingresso, test negativi effettuati nelle ultime 48 ore e completamento della vaccinazione. Almeno un metro di distanza – frontale o laterale – tra spettatori se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla. Nota da memorizzare: l’essere vaccinati non fa cadere l’obbligo di utilizzare la mascherina in bar, ristoranti, cinema e teatri. E il coprifuoco? Col il ritorno in giallo, potrebbe essere spostato a mezzanotte.

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