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Cronaca

La voglia di libertà cozza con il rispetto delle regole

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Se è vero che – come ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni – “qualche rischio va preso, altrimenti non riapriremmo mai”, è altrettanto certo che la voglia di libertà ha cozzato, ancora una volta nel fine settimana che gli italiani si sono lasciati alle spalle, con comportamenti di menefreghismo che offendono chi invece rispetta le regole.

Fattore questo riscontrato nella maggior parte dei casi nelle grandi città blindate in vista dell’ultimo weekend prima della riapertura generale degli spostamenti tra regioni il prossimo 3 giugno. Giusto riappropriarsi della propria normalità – è stato ribadito più volte dalle autorità e dalle forze dell’ordine -, ma attenzione a non ledere gli altri.

È successo a Torino, dove un autista di un bus del trasporto pubblico Gtt l’altro giorno è stato aggredito da una coppia, un uomo di 44 anni e una donna di 42, perché non aveva fatto salire sul mezzo una signora priva della mascherina di protezione. I due, poi denunciati anche per interruzione di pubblico servizio, avevano pure danneggiato con violenza il bus. E nonostante lo sforzo della polizia nell’informare la popolazione sulle disposizioni contenute nell’ordinanza regionale che impone l’utilizzo della mascherina nelle aree pubbliche all’aperto e quella comunale torinese che, tra le altre cose, ha vietato la vendita di bevande alcoliche da asporto dopo le 19 – imponendo altresì la chiusura dei locali entro l’una della notte -, il capoluogo di regione ha superato a metà il “test movida”: com’era prevedibile in molti hanno ignorato l’obbligo di mascherina e si sono ricreate situazioni di assembramento. Sono fioccate quindi le sanzioni anti-Covid-19: nove, tra locali e minimarket sono stati sanzionati sabato sera.

Otto vendevano alcolici oltre l’orario consentito. Si trovavano tutti nelle zone della movida sotto osservazione in queste settimane, tra il Quadrilatero Romano, Vanchiglia e San Salvario. Due di questi sono stati chiusi per il mancato rispetto delle norme. Un ristorante in zona Vanchiglia è invece stato sanzionato per non aver adottato idonee misure di distanziamento. Ventisette invece le persone sanzionate perché non indossavano le mascherine e si sono rifiutati di farlo anche dopo la richiesta degli agenti.

Un episodio fotocopia – quello del cittadino di turno che si è rifiutato di calzare la protezione sul proprio viso ed è stato quindi sanzionato – si è registrato ad Alessandria, dove, oltre all’appello alla responsabilità emesso dal sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco – sono comparse anche delle transenne che hanno segnato i confini di ingresso e uscita nel centro storico della città. Una decisione presa durante il comitato per l’ordine e la sicurezza dello scorso 25 maggio. Misure preventive antiassembramento per ricordare che se si può tornare ad aggregarsi ma con coscienza. Cosa che è successa, nel rispetto delle norme, nelle cittadine meno popolate e nei paesi.

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