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Cronaca

Ravetti a Cirio: “Affidare coordinamento rete ospedaliera della Provincia ad una sola persona”

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PROVINCIA ALESSANDRIA – La richiesta mossa dal Consigliere Regionale PD, Domenico Ravetti, al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio di affidare il coordinamento dell’intera rete ospedaliera della provincia di Alessandria ad una sola persona.

“In provincia di Alessandria, visti i dati dei contagi e dei decessi, non c’è tempo per tante parole. Mi rivolgo pubblicamente alla Giunta regionale e in particolare all’Assessore Icardi e al Presidente Cirio: per l’emergenza Coronavirus affidate da subito ad una sola persona il coordinamento unico della rete ospedaliera ASO e ASL AL. Individuate chi volete, non mi interessa il nome, mi interessa la sua capacità di attivare veloci processi decisionali e la sua conoscenza dei problemi complessivi del territorio.Dobbiamo avere chiaro che non possiamo permetterci gestioni separate in questa fase critica perché il rischio è quello di non avere una visione di insieme. Sottolineo che per mie distrazioni non ho chiaro chi in questi momenti ha la responsabilità delle scelte sulla parte di rete ospedaliera di competenza ASL AL che in termini di posti letto dedicati al Covid 19 ha offerto già moltissimo ma che deve continuare ad assicurare le corrette riposte su tutte le altre patologie. Inoltre ho appreso con grande piacere da fonti giornalistiche che l’Asl Al sarebbe quasi pronta ad avviare il progetto “Covid a casa”, un progetto di medicina di iniziativa che prevede l’anticipazione della presa in carico a domicilio del paziente contagiato o di soggetti venuti a contatto con contagiati. Sono sicuro che questa iniziativa, se ben gestita, sarà utilissima. Si tratta di un progetto fondamentale per vincere questa complicata battaglia perché ha l’obiettivo di ridurre del 20% l’ospedalizzazione ed è finalizzato a decongestionare i Pronto Soccorso/DEA. Però per realizzarlo servono più dispositivi di protezione individuale per pazienti e familiari, moltissime mascherine FFP2 e FFP3 per i medici di medicina generale e infermieri, camici, guanti, visiere, disinfettante, saturimetri, ventilatori, caschi CPAP, barelle, letti. Servono, infine, più infermieri, più medici USCA e anche amministrativi, ma soprattutto servono le esclusive attenzioni professionali del gruppo dirigente che si occupa di “sanità territoriale”. Senza tutto questo non sarebbe un progetto ma un annuncio e in questi tempi gli annunci servono solo a generare illusioni.”

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