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Cronaca

Quargnento: ancora da chiarire la posizione della moglie di Vincenti

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ALESSANDRIA – L’inchiesta penale della Procura di Alessandria sulla tragedia di Quargnento che lo scorso 5 novembre ha causato la morte dei tre vigili del fuoco Marco Triches, Matteo Gastaldo e Antonio Candido e il ferimento di altrettante persone è vicina alla conclusione per quanto riguarda Giovanni Vincenti, autore dell’esplosione fatale, come proprietario della casa dove è avvenuta.

L’uomo è in carcere per disastro doloso, omicidio doloso plurimo e lesioni: ha confessato dicendo di aver agito per riscuotere l’assicurazione. Le stesse accuse sono state contestate alla moglie Antonella Patrucco che è a piede libero ma la posizione della donna non è del tutto chiara. Vincenti l’ha scagionata, dicendo di aver fatto tutto da solo, ma gli investigatori non paiono convinti.

Si parla, ma è ipotesi remota, di smembrane le altre posizioni, con eventuale processo immediato per lui e stralcio con altre indagini per lei . Ma, a dire del procuratore della Repubblica Enrico Chieri, un processo separato non ha senso. Oltre tutto gli inquirenti sono scettici nel ritenere che la donna fosse ignara dell’accaduto. In sostanza: è chiaro il ruolo di Vincenti che posizionò nella propria casa di Quargnento un timer causa delle esplosioni delle bombole di GPL collocate all’interno, meno quello di Antonella Patrucco.

I sei uomini coinvolti nella sciagura, lo ricordiamo, erano presenti dopo il primo scoppio e si sarebbe potuto evitare il secondo, che provoco’ la tragedia, se Vincenti avesse avvertito i carabinieri su quanto sarebbe potuto accadere e invece non aprì bocca.

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