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Cronaca

Piemonte,Unità di Crisi: “Abbiamo fatto l’impossibile”

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TORINO – Nel primo pomeriggio di oggi, sabato 11 aprile, si è tenuta una conferenza stampa dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte per fare il punto della situazione riguardo le strategie portate avanti dall’Unità fino ad oggi e per rispondere ad alcune critiche mosse contro l’operato della task force piemontese.

La conferenza è stata aperta da Vincenzo Coccolo, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus in Piemonte: “Nell’emergenza si fa l’impossibile per risolvere i problemi, purtroppo non si fa mai abbastanza. Pertanto che uno s’ impegna, è praticamente impossibile risolvere da subito tutti i problemi. Comunque c’è stato e continuerà ad esserci un impegno costante di questa squadra, che non si è mai risparmiata”.

La parola è poi passata a Roberto Testi, presidente del Comitato tecnico scientifico, il quale ha risposto ad alcune critiche mosse all’operato della task force piemontese: “Ci sono state parecchie critiche all’operato dell’Unità di Crisi e questo è inevitabile ed accettabile, perché di fatto un’emergenza come questa nessuno la poteva immaginare. Si è dovuto cambiare giorno per giorno la strategia, soprattutto abbiamo dovuto correre dietro ai problemi. Chi ha avuto esperienza in emergenza sa che in situazioni di emergenza si può sbagliare. Sono arrivate delle critiche però che mi hanno fatto male, provenienti dai colleghi medici dai quali non mi aspettavo critiche fatte senza esser sul campo. Ci siamo sentiti un po’ colpiti alle spalle in battaglia dalle persone che avrebbero dovuto essere con noi a combattere.”

Il dott. Testi hai poi chiarito nello specifico la polemica riguardante il fatto che in Piemonte si facciano pochi tamponi e che nella regione Veneto dall’inzio dell’epidemia ne siano stati fatti il doppio rispetto che nella regione piemontese: “Le indagini microbiologiche che richiede la ricerca virologica sono indagini che possono fare pochi laboratori. In questa Regione, il 22 febbraio c’erano solo 2 laboratori in grado di fare quest’indagine, che avevano complessivamente una possibilità d’indagine di circa 400 tamponi al giorni. Nello stesso periodo in Veneto c’erano 14 laboratori in grado di fare questo accertamento. Abbiamo rincorso la necessità di fare esami virologici e forse oggi siamo arrivati. Magari potremo ancora migliorare, ma direi che lo standard odierno è uno standard che se riusciamo a mantenere, nonostante le difficoltà di approvvigionamento dei reagenti, ci permette oggi di dare una risposta”.

La seconda critica a cui il dott. Testi ha voluto rispondere è stata quella legata alla situazione nelle Rsa, a cui Testi ha aggiunto anche le altre comunità chiuse, come dormitori e carceri, in cui si è osservata la stessa situazione: “Non si pensi che qua dal primo giorno non si sapesse che quello sarebbe stato il problema, ma l’irrisolvibilità di questo problema è legato al fatto che innanzitutto le Rsa non sono gestite dalle Asl. Già da dopo il 15 di marzo sono state date alle Asl le disposizioni e i suggerimenti per supportare la tutela della salute dei cittadini nelle Rsa.”

La conferenza stampa completa è disponibile sulla pagina Facebook della Regione Piemonte.

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