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Cronaca

Il Piemonte si prepara a diventare zona gialla

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È conto alla rovescia in Piemonte (e nella vicina Lombardia) che, se i dati dei contagi continueranno a scendere, si prepara a diventare zona gialla. Manca ancora la decisione della cabina di regia, che potrebbe arrivare domani per essere poi ratificata il 13 dicembre.

E – c’è da scommetterci – la sensazione di ritrovata libertà sarà immediata: la popolazione potrà tornare a spostarsi non solo tra singoli comuni ma anche passare da una regione all’altra (compresa la Liguria, che è già gialla). Ci si potrà tecnicamente muovere nelle aree di questo colore dalle 5 alle 22 senza autocertificazione, ma restano vietati gli spostamenti dalle 22 alle 5, salvo quelli dovuti a esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Tutti i negozi potranno riaprire e non sono previste limitazioni alle categorie di prodotti acquistabili.

E ancora: sarà possibile raggiungere la seconda casa, a patto che si trovi anch’essa (come la prima) in zona gialla. Le modifiche più rilevanti riguardano il settore ristorazione che potrà nuovamente ospitare all’interno dei propri locali la clientela (seppure con limitazioni di numero e orari, dalle 5 alle 18). Resta il divieto nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno di spostarsi tra comuni e quindi tecnicamente di consumare un pasto in locali al di fuori del luogo dove si risiede. Sul fronte medie e grandi strutture di vendita, nonché negozi nei centri commerciali restano chiusi nelle giornate prefestive e festive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione di negozi che vendano beni di prima necessità come supermercati e alimentari, farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabacchi ed edicole.

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. In zona gialla non si alza infine il sipario per teatri, mostre e musei. Ora l’attenzione è tutta sulla curva dei contagi che, a ieri registravano a livello nazionale 12.756 nuovi casi: la metà di quelli contati una settimana fa, anche se allora il numero di tamponi era nettamente più alto. Cala anche il numero dei posti letto occupati, pur restando alta la pressione sugli ospedali.

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