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Cronaca

Piemonte verso la zona arancione da lunedì

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Mentre in tutt’Italia le regioni proseguono in ordine sparso nell’organizzazione della campagna vaccinale, ce ne sono alcune – fra cui il Piemonte e la vicina Lombardia – che, a causa dell’aumento dei casi Covid e delle sue varianti – rischiano di passare in zona arancione.

D’altra parte sono i numeri a parlare, con un Piemonte che, dall’inizio della pandemia, ha registrato 247.546 positivi, 9.346 decessi e 223.890 guariti: i dati diffusi ieri sera, giovedì 25 febbraio, dall’Unità di crisi regionale e riferiti alle ultime 24 ore, hanno registrato 1.454 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 6,8% dei 21.391 tamponi eseguiti.

Gli asintomatici sono 447 (pari al 30,7%) e sono aumento i ricoverati in terapia intensiva, per un totale di 162 pazienti. Restano stabili quelli ricoverati negli altri reparti, ovvero 1.909.

E se dal governo viene comunicato che, per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì, è altrettanto certo che la variante inglese sta producendo zone scure sempre più numerose e che, ad oggi, un modello alternativo all’indice Rt per la definizione dei parametri non c’è.

È stato peraltro rinviato al Comitato tecnico scientifico il tema spinoso della chiusura delle scuole per vaccinare i docenti – come chiedono quasi tutti i governatori –, così come, una volta superato il mese di marzo, “una graduale riapertura dei luoghi di cultura, con misure di sicurezza adeguate”.

Tutti i provvedimenti che verranno messi in campo e che metteranno ancora una volta alla prova il senso di responsabilità degli italiani sono, negli intenti del governo, finalizzati a scongiurare un lockdown generalizzato. Per questo motivo, mentre palazzo Chigi prepara il nuovo Dpcm, gli italiani devono entrare nell’ottica di trascorrere le festività di Pasqua a casa. La situazione dei contagi resta infatti critica.

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