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Cronaca

Peste suina, Cia regionali e provinciali: “L’emergenza è sempre più sottovalutata”

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GENOVA- “L’unico modo per porre fine a questa epidemia è l’abbittamento”

Foto: Regione Piemonte

Ad un anno dall’inizio della sua diffusione, la peste suina africana c’è ancora. Sia in Liguria che in Piemonte.

Un disagio che è stato affrontato durante la conferenza stampa a Genova, che ha riunito Cia Piemonte e Liguria e Cia Alessandria e Genova in una riunione per discutere sui gravi problemi causati dal virus, da gennaio 2022. “Dopo più di un anno, siamo ancora qui, senza la possibilità di abbattere gli ungulati e raccolti magri. – ha detto Stefano Roggerone, di Cia Liguria – Questa è un’emergenza nazionale, non regionale o provinciale. E l’Italia la sta sottovalutando. E’ impossibile, ad oggi, vedere una luce in fondo al tunnel.”

Parole che sono state condivise anche da Gabriele Carenini, di Cia Piemonte: “La peste suina africana non è solo un problema agricolo ma anche economico e stradale. Ogni giorno, nei comuni della zona rossa, i cittadini rischiano incidenti per via dei cinghiali, che sbucano dal bosco per precipitarsi sulla strada.”

Al momento, le aziende suinicole non hanno potuto riprendere la loro attività: nella primavera dell’anno scorso, molte sono state costrette ad abbattere tutti i loro suini, che nella maggior parte dei casi erano sani. Da qui, il nulla. E’ ancora tutto fermo.

“I cinghiali stanno distruggendo il raccolto delle nostre province. Ettari ed ettari di campi completamente rasi al suolo – ha poi concluso Daniela Ferrando, di Cia Alessandria – Tra poco, si dovrà iniziare nuovamente la semina: se non si prendono provvedimenti urgenti, la stessa storia dello scorso anno si ripeterà.”

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