Entra in contatto con noi
Pubblicità
Post AD
Pubblicità
Post AD

Cronaca

“Non una di Meno” torna in piazza: “La Casa delle Donne deve riaprire, con o senza sostegno delle istituzioni”

Pubblicato

il

ALESSANDRIA – L’8 marzo le volontarie di “Non una di meno” scenderanno di nuovo in piazza per gridare la necessità di uno spazio, di una Casa all’interno della quale riproporre i progetti e i servizi che in questi anni abbiamo costruito”.

L’associazione è ancora in attesa di un nuovo spazio dove riaprire la Casa delle Donne, dopo lo sgombero dell’ex asilo Monserrato. “Mentre resta aperto il faticoso tavolo con l’istituzione comunale, chiediamo a tutt3 coloro che in questi mesi hanno sostenuto la lotta per uno spazio transfemminista di scendere in piazza con noi per dimostrare quanto la Casa fosse uno spazio fondamentale per tutta la città, e quanto sia importante che ritorni ad esserlo. L’otto marzo grideremo forte la necessità di un luogo in cui ricominciare a tessere una rete di informazione e sostegno legata alla salute sessuale e riproduttiva, vogliamo avere gli strumenti per poter decidere sui nostri corpi e vogliamo la libertà di poterlo fare senza ostacoli e pregiudizi da parte di istituzioni e obiettori. La Casa delle Donne e delle persone Queer ospiterà lo sportello salute, che darà la possibilità di consultare opuscoli e materiali informativi, richiedere informazioni e ascolto, sostegno e accompagnamento alle donne e alle soggettività che vogliono accedere all’interruzione volontaria di gravidanza e non vogliono farlo da sole”.

In questi mesi abbiamo accettato di sederci al tavolo propostoci dal Comune per arrivare all’assegnazione della Casa a Non una di Meno e lo abbiamo fatto consapevoli dei tempi della burocrazia, dei cavilli e delle operazioni mirate di rallentamento che avremmo incontrato lungo la strada, ma il tempo passa e il nostro desiderio/bisogno di riaprire la Casa cresce di giorno in giorno. Per questo abbiamo deciso che l’otto marzo sarà per noi una tappa del percorso che ci porterà a riaprire la casa entro la primavera, con o senza il sostegno delle istituzioni.

La Casa deve rinascere per generare un luogo di scambio, confronto e relazione, in cui immaginare, progettare e costruire modelli sociali basati sul mutualismo, sull’assenza di discriminazione e sulla solidarietà”.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità
Post AD
X