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Cronaca

Morto Ezio Brusasco, il ricordo di Renato Balduzzi

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ALESSANDRIA- Renato Balduzzi ricorda così l’amico Ezio Brusasco

Fonte immagine: profilo Facebook Ezio Brusasco

Chiunque abbia avuto occasione di venire a contatto con Ezio Brusasco, per motivi di lavoro o per ragioni politico-amministrative, non poteva non rimanere colpito dalla sua straordinaria competenza e professionalità, che si univano alla cortesia naturale del tratto e a un senso dell’ironia non comune.

E’ ciò che ha scritto in una nota Renato Balduzzi in ricordo dell’amico ed ex assessore di Alessandria Ezio Brusasco.

Non è un caso che, in queste ore, tutti i commenti sottolineano, con commozione, tali aspetti della sua personalità.

Vorrei aggiungere un elemento.

Di Ezio mi ha sempre colpito il realismo, la capacità di vedere le cose per quello che sono davvero, e di cercare di cambiarle in meglio a partire dalla realtà delle cose stesse. Un realismo dunque non fatalistico, non ridotto a mero pragmatismo, ma ricco di un desiderio di futuro. Su quanto la politica e l’amministrazione della cosa pubblica abbiano bisogno, oggi più che mai, di questo tipo di realismo, non è il caso di soffermarsi qui, se non per sottolineare che, in questi giorni nei quali le cronache italiane si stanno nuovamente soffermando sul contributo che il cattolicesimo democratico può ancora dare alla società italiana, il realismo fiducioso e ricco di speranza di cui Ezio è sempre stato testimone può costituire un elemento caratterizzante.

Questa sua capacità di collegare realtà e futuro credo spieghi perché, pur avendo noi militato, all’interno della “vecchia” Democrazia cristiana, in famiglie distinte, ci siamo poi sempre ritrovati unanimi nel giudicare e nell’affrontare le svolte della vita pubblica italiana: dalla scelta, esauritasi la DC, di scommettere su una ripresa feconda del popolarismo, alle battaglie per la difesa e l’attuazione della Costituzione, dalla sintonia nella testimonianza civica degli anni 2012-2014, sino alle più recenti vicende locali e nazionali. In quasi mezzo secolo di amicizia non ricordo un dissapore, neanche quando le circostanze esterne e i contesti sembravano spingere alla divisione.  

Sarebbe stato un ottimo direttore generale o amministrativo in campo sanitario (soltanto la necessità di cominciare presto a lavorare gli impedì di completare per tempo il curriculum universitario, e di questo fatto Ezio ha sempre conservato una grande nostalgia), e non è un caso che, dopo un’esperienza ancora oggi positivamente ricordata nell’ufficio di direzione dell’Ospedale civile di Alessandria, proprio nell’Azienda sanitaria locale unificata egli abbia dato il meglio di sé, nel delicato compito di interfacciare l’azienda con i tanti sindaci della nostra provincia, come i direttori generali di Aslal ricordano bene, a cominciare dall’avv. Gian Paolo Zanetta.

Della sua grande competenza amministrativa e contabile in campo sanitario – quasi un’eredità familiare del territorio frugarolese… – sono stato io stesso testimone in più contesti: ricordo soprattutto le ricadute positive e la riconoscenza che venne espressa nei miei confronti per averlo nominato (ma sarebbe meglio dire: per averlo convinto a lasciarsi nominare) componente del collegio sindacale di un’azienda sanitaria emiliana dove c’era bisogno una presenza competente e autorevole.

Le personalità grandi si dimostrano tali anche per il modo con cui sanno affrontare le difficoltà della vita, che non mancano mai. Come non sono mancate nella sua vita, sia nella famiglia di origine, sia negli affetti più intimi, a cominciare dalla morte prematura della moglie Bruna. Noi suoi amici non possiamo dimenticare la luce negli occhi di Ezio quando ci parlava dei successi, nello studio e nella professione, dell’amatissima figlia Irene. E neppure la grande consolazione che, in questi anni, la presenza di Cristiana ha saputo regalargli.

Riposa in pace, amico nostro carissimo, e porta in cielo quella tua ironia buona che ci hai sempre regalato.”

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