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Cronaca

Torino: si nascondeva a casa della fidanzata, arrestato venticinquenne latitante

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TORINO – Era riuscito a far perdere le proprie tracce, anche per via della sua posizione irregolare sul territorio nazionale. Raggiunto da un ordine di carcerazione per un cumulo di pene per fatti commessi in diversi contesti temporali, il giovane, un 25enne di nazionalità egiziana, è stato rintracciato ieri da personale di Barriera Nizza. I poliziotti dell’ufficio misure di prevenzione, sicurezza e cautelari, dopo accurata consultazione del suo fascicolo personale, delle banche dati e grazie all’incrocio delle risultanze di meticolosa attività info investigativa, ha individuato nel comune di Moncalieri l’abitazione dove il ricercato si nascondeva, quella della sua compagna. L’uomo deve scontare 3 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione ed una multa di quasi 5000 euro a seguito di 4 sentenze di condanna per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, per rapina pluriaggravata e per immigrazione clandestina.

Torino: padre e figlio rapinano un supermercato

Aggressione ai danni del sorvegliante per sfuggire al controllo

I fatti sono avvenuti lunedì mattina, quando gli agenti del commissariato San Paolo si sono recati presso un centro commerciale di via Renier in seguito a diverse segnalazioni che facevano riferimento a soggetti coinvolti una furiosa lite, sfociata nella violenza.

Giunta sul posto, la volante ha potuto identificare due aggressori, padre e figlio, di 75 e 41 anni, quest’ultimo con alle spalle precedenti di polizia, che avevano risposto con calci e pugni al controllo da parte del personale di sorveglianza.

La storia ha inizio quando padre e figlio escono dal reparto delle casse automatiche e la cassiera segnala al sorvegliante di controllare le buste dei signori in questione, apparsi sospetti, i quali però non si fermano e si separano per sfuggire al controllo.  

Il sorvegliante, intento ad approfondire la questione,  ferma l’uomo più giovane, mentre il padre di quest’ultimo si era dileguato in direzione opposta. Solo l’intervento di altri colleghi  ferma la violenza del giovane e del padre, tornato indietro nel frattempo per dare man forte al figlio.

I due sono stati quindi arrestati per rapina in concorso e messi ai domiciliari.

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