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Cronaca

La Regione Piemonte sul piano per il salvataggio dell’ex Embraco

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PIEMONTE – Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore al Lavoro Elena Chiorino oggi, martedì 15 settembre, a margine del tavolo con il Mise convocato presso la Prefettura di Torino, hanno commentato che l’Embraco è stata per anni l’emblema di tutto ciò che non dovrebbe accadere in un Paese normale, primo fra tutto la mancanza di una solida politica industriale, fondamentale per il rilancio della nostra economia e delle nostre imprese.

“Si è permesso ad una azienda straniera di prendere soldi pubblici per insediarsi in Italia e poi si è lasciato che si spostasse all’estero (dove la manodopera ha meno costi e meno tutele) dopo aver sottratto ai nostri lavoratori le proprie conoscenze e competenze. – hanno commentato Cirio e Chiorino – Oggi, invece, sono state poste le basi perché l’Embraco diventi un esempio di quello che deve accadere in un Paese normale. E cioè avere le istituzioni unite in sinergia con il mondo privato per raggiungere un obiettivo importante: tutelare il lavoro e il futuro di centinaia di persone. Prima dell’estate avevamo chiesto al Governo di arrivare oggi con un progetto chiaro. Perché Presidente e Assessore pensano che, dopo anni di prese in giro, chiarezza e trasparenza fossero il minimo dovuto a questi 400 lavoratori e alle loro famiglie”.

“Oggi, per la prima volta da anni, Presidente e Assessore sono convinti che questo sia un buon giorno. Perché l’attenzione della Regione rimane altissima, ma il piano messo a punto per salvare l’ex Embraco appare serio, fondato e ben strutturato, con il coinvolgimento di professionalità che hanno già preso parte con successo a salvataggi importanti nel nostro Paese. Il progetto tutela la specificità produttiva dello stabilimento di Riva di Chieri, specializzato in compressori per frigoriferi, e di conseguenza le competenze dei suoi lavoratori. La Regione ci sarà, come c’è sempre stata, per vigilare sull’attuazione di questo piano e mettendo immediatamente a disposizione gli strumenti necessari per la formazione dei lavoratori su ciò che il nuovo progetto richiederà”.

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