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Cronaca

Italia quasi tutta in giallo tra movida, assembramenti e qualche rissa

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Momenti di svago, relax in spiaggia, passeggiate lungo il mare o per negozi, ritrovi per l’ora dell’aperitivo: è la fotografia di un’Italia che, quasi tutta in giallo, si riappropria della propria libertà, pur consapevole che non si è ancora usciti dal tunnel e che – nonostante la campagna vaccinale proceda senza sosta – potrebbe farci fare un passo indietro, come i gamberi.

Complice il clima estivo, anche il fine settimana nel Nord Ovest è stato caratterizzato dalla movida, con tanti interventi delle forze dell’ordine che hanno sanzionato in tutt’Italia 1500 persone. Il vento che soffiava sulla Liguria ha trasformato i litorali in cartoline americane, dove la pratica del kitesurfing è magicamente abituale per gli amanti del mare.

Tutto è sembrato, ai più, un ritorno al passato, se non fosse stato per l’obbligo della mascherine e per le limitazioni anti Covid – soprattutto quelle legate al distanziamento – che ci accompagneranno ancora per un po’. E poi c’è la parte cupa di chi vive la movida a dispetto delle regole e del prossimo.

Nell’Alessandrino – un flash di una delle tante zone d’Italia dove per divertirsi è necessario sballare – sono stati dei ragazzini ubriachi a dare il peggio di sé: il sabato sera di Gavi ha visto ritrovarsi, verso le 22, una quarantina di giovani che hanno dato vita ad una maxi rissa nella piazza centrale del paese, dissoltasi solo con l’arrivo di 4 automobili dei carabinieri a sirene spiegate. Ci sono stati feriti e molti dei partecipanti erano senza mascherina: ecco come rovinarsi e rovinare al prossimo una serata dal sapore estivo. Nella vicina Alessandria, poche ore prima, era stata un’altra piazza altrettanto centrale – piazzetta della Lega – a ritrovarsi teatro di una scena analoga: lì sono state delle ragazzine a spintonarsi. Sono intervenuti polizia, carabinieri e 118. Pochi giorni prima, a Tortona, altri giovani avevano scatenato una rissa sotto i portici di via Emilia e, tempo fa, pure Novi Ligure era stata interessata da questo desolante fenomeno: il ritrovarsi non per scherzare o ridere insieme, ma con l’intento di fare caos, mettendo in conto – in modo sventurato – di poter fare del male, può rovinare l’esistenza ai diretti interessati e alle loro famiglie.

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