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Cronaca

Indice puntato contro i trasgressori del “Liberi tutti”: giallo non è verde

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A parte la sola Valle d’Aosta – unica regione d’Italia in rosso – e una manciata di altre in arancione, compresa la Sardegna, al sud, il resto dell’Italia si è goduta il ritorno in giallo come fosse un verde acceso.

Liberi tutti, ma con cautela, questo era la raccomandazione degli esperti in vista del graduale ritorno alla normalità. Normalità che, però, non può essere riacquisita in toto e subito, a maggior ragione dopo le immagini che ieri hanno fatto il giro dei media.

Ancora una volta la voglia di tornare ai tempi pre-Covid ha fatto fare un passo falso a migliaia di italiani: 30.000 per l’esattezza, quelli che hanno affollato piazza Duomo a Milano per festeggiare lo scudetto dell’Inter: sono saltate le misure di distanziamento, così come l’obbligo di tenere la mascherina per i più che se ne sono letteralmente infischiati di regole e appelli, mentre – da un’altra parte – il mondo dei ristoratori lotta per conquistarsi quanto prima la possibilità di tornare a servire i propri clienti anche al chiuso e senza limiti di orario.

Il punto è sempre il solito: ieri è stato registrato il numero più basso di morti per Covid degli ultimi 7 mesi (con un tasso di positività risalito però al 5,8%) e sempre ieri, complice il bel tempo soprattutto in alcune zone d’Italia, è stata scattata l’ennesima fotografia: quella che ritrae italiani a spasso per le vie delle città, lungo il mare o seduti a consumare nei dehors letteralmente al completo.

Troppi, per i canoni di questi tempi, perché da Torino a Napoli si sono registrati assembramenti davanti a bar e ristoranti, che in parecchi casi sono stati anche multati. Certo è che, riavvolgendo il nastro, ci si chiede – sottolinea Confcommercio a Milano – come sia necessario transennare la zona di Darsena e Brera, mentre in piazza Duomo si sia potuta riversare tutta quella folla. Tant’è.

E quello che oggi preoccupa di più, a fronte di una campagna vaccinale che prosegue senza sosta e punta ora a superare il milione di dosi al giorno, è proprio la gestione delle minori limitazioni dettate in zona gialla che, accompagnate da comportamenti scorretti, potrebbero pregiudicare il raggiungimento di una libertà totale, con una probabile “ondata di risalita” (come l’ha definita il virologo Fabrizio Pregliasco) già dalla metà di maggio.

Intanto, mentre è partito dall’aeroporto Caselle di Torino alla volta dell’India un team italiano che fornirà supporto al sistema sanitario indiano, in Italia dal 5 al 7 maggio sono attesi oltre 2 milioni e 100.000 vaccini Pfizer: solo vaccinando almeno la metà della popolazione – dicono gli esperti – e riducendo la pressione sui servizi sanitari, sarà possibile poter allentare ancor di più le misure restrittive attuali.

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