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Cronaca

Genova, quattro anni fa la tragedia del Ponte Morandi

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GENOVA – Quattro anni fa il viadotto sul torrente Polcevera, comunemente noto come Ponte Morandi, crollò a Genova provocando la morte di 43 persone, il ferimento di altre 11 e lo sfollamento di 566. Da ieri, con un concerto di musiche sacre alla Radura della Memoria, hanno preso il via le manifestazioni per ricordare le vittime della tragedia, tra cui una messa officiata dall’arcivescovo di Genova Marco Tasca e una cerimonia sempre alla Radura della Memoria nella giornata odierna.

“Oggi è un giorno di memoria, un giorno che nessuno potrà mai dimenticare. Oggi è il giorno del ricordo delle vittime di quella tragedia ma anche il giorno della rabbia perché quelle vittime non avrebbero dovuto essere vittime. Nella civile e moderna Italia e nella civile e moderna Genova un ponte non sarebbe mai dovuto crollare. Sono quattro anni che ci troviamo qua e il tempo non asciuga le lacrime ma ci permette di analizzare quello che è stato fatto davvero e cosa resta da fare”. Così il presidente della Regione Liguria, intervenuto oggi durante la cerimonia commemorativa.

“Una cosa che resta da fare è avere la verità giudiziaria che ristabilisca il rapporto di fiducia tra le persone che hanno subito il torto e le istituzioni della Repubblica italiana – aggiunge il presidente della Regione Liguria –. Una verità che spero arrivi presto e auguro buon lavoro ai magistrati che hanno saputo condurre con grande sobrietà un processo difficile”. “Una cosa importante l’ha detta il presidente della Repubblica Mattarella questa mattina. Bisogna che queste vittime abbiano una tutela; non ci sono vittime diverse dalle altre ma ci sono vittime che una grande democrazia ha il dovere di certificare per legge come “diverse”. In questo caso la legge che chiedono da sempre i parenti delle vittime deve andare avanti e il timbro del presidente Mattarella spero possa essere un gigantesco sprone al prossimo Parlamento per proseguire su questa strada”.

“Per quanto riguarda il memoriale – ha concluso il presidente della Regione Liguria – tutto quello che è stato fatto e faremo qui è stato e sarà un memoriale alle vittime. Tante persone da quel giorno si spese perché quel ponte non fosse crollato invano. Da chi lo ha ricostruito a chi ha permesso che Genova rialzasse la testa”. 

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