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Cronaca

Genova, la Polizia Locale nel numero unico emergenze-Nue 112

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GENOVA – Da oggi, mercoledì 9 dicembre, la Polizia municipale di Genova entra ufficialmente nell’112, il Numero unico emergenze-Nue, attivo in Liguria dal 2017, dopo una prima fase sperimentale.

“Un risultato straordinario che colloca Genova tra le prime città d’Italia nel dare un servizio ancora più vicino e semplice ai cittadini nelle situazioni di emergenza – ha commentato l’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Giorgio Vialel’integrazione nel sistema del Nue ha comportato un enorme sforzo da parte degli uffici competenti e della Polizia locale, ma il risultato rappresenta sicuramente una svolta epocale nel rapporto di comunicazione dei cittadini e di intervento mirato su situazioni di emergenza con sempre maggiore efficacia ed efficienza”.

Le chiamate all’112 sono gestite dalla Centrale unica di risposta – Cur che smista la richiesta all’ente operativo adeguato ed è in grado anche di gestire eventi complessi che necessitano dell’intervento di più enti.

“La Liguria – spiega l’assessore Viale – è stata la seconda regione, dopo la Lombardia, ad attivare il Nue e, seppur la normativa europea non preveda il collegamento della Pm con la Cur Nue 112, il Comune di Genova ha deciso di aderirvi per dare ancora maggiore efficienza, nell’integrazione dei numeri, alla gestione delle emergenze sul territorio. Sapere che, chiamando un unico numero, si possano avere risposte di intervento a 360 gradi è una sicurezza in più non solo per i genovesi, ma anche per chi viene da fuori città per lavoro o per turismo”.

Il Centro Operativo Automatizzato (COA) della PM di Genova risponde a quanto previsto dal Disciplinare Tecnico Operativo (DTO) redatto dalla Commissione ex 75 bis del Ministero degli Interni che norma tutta l’attività delle CUR 112 in Italia e stabilisce i requisiti che debbono possedere la Centrali Operative non strettamente legate ai numeri di emergenza 112, 113, 115 e 118 per potere accedere al progetto.  

In particolare il DTO prevede che sia resa disponibile un’unica sala operativa attiva 24 ore al giorno 365 giorni all’anno che possa assicurare per ciascun turno una adeguata quantità di operatori.

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