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Cronaca

Deposito nucleare, Coldiretti: “Bisogna tutelare vocazione agricola del territorio”

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ALESSANDRIA – La reazione di Coldiretti Alessandria a seguito della pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee per la costruzione del deposito nucleare nazionale, che conta 6 aree in provincia di Alessandria.

“La scelta deve tutelare la vocazione del territorio in una provincia come quella di Alessandria a forte vocazione cerealicola, corilicola, vitivinicola e orticola. Un’agricoltura green, variegata, che punta sempre più a progetti di filiera volti a valorizzare i prodotti locali, al biologico, alla difesa e tutela della biodiversità e sostenibilità. Le necessarie garanzie di sicurezza vanno anche accompagnate ad una forte attenzione al consumo di suolo evitando nuovi insediamenti con il riutilizzo e la bonifica di aree industriali dismesse. Un allarme arrivato negli ultimi 25 anni, solo per la nostra provincia, a qualcosa come meno 26.450 ettari: oltre il 28% della superficie agricola utilizzabile – afferma il Presidente della Coldiretti di Alessandria, Mauro Bianco, nel sottolineare l’importanza di un processo trasparente per la necessaria messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.

Tra le diverse aree della provincia alessandrina idonee, l’area fra Alessandria-Castelletto-Quargnento e l’area Bosco Marengo-Novi sono le uniche di tutte le 67 aree individuate ad avere conseguito votazione piena. Tecnicamente ottima ma con una votazione “verde chiaro” sono Castelnuovo Bormida e Sezzadio.

“L’allarme globale provocato dal Coronavirus – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzoha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza che vanno difese e valorizzate per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero e creare nuovi posti di lavoro. Tutto questo va tenuto ben presente pensando all’Alessandrino e agli spazi ritenuti decisamente validi per il deposito dei rifiuti radioattivi”.

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