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Cronaca

Crocifisso in aula, le dichiarazioni di Rosso e Grimaldi.

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TORINO – Le dichiarazioni dell’assessore ai Diritti della Regione Piemonte, Roberto Rosso, e Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi durante il Consiglio regionale di oggi nel dibattito sugli ordini del giorno presentati attorno al tema della richiesta di esporre in Aula il crocifisso.

«Mi ha stupito – ha dichiarato Roberto Rosso – che esponenti cattolici della sinistra non abbiano aderito a questo ordine del giorno che mi sembra molto aperto, molto laico. La laicità nasce storicamente grazie al Vangelo. Senza la frase di Gesù Cristo “date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio”, non ci sarebbe stata la divisione tra i due piani. Pensate: perfino Atene, democraticissima e laicissima città, mandò a morte il grande comandante Alcibiade condannandolo per blasfemia e perdendo poi la guerra del Peloponneso. La stessa cosa successe con Socrate per l’esercizio del suo pensiero. Tutto questo in una città in cui gli Dei non erano presi sul serio. Grazie a Gesù si rompe il meccanismo per cui il piano morale e quello giuridico sono coincidenti. Non in tutte le religioni accade questo, ad esempio non succede nell’Islam. Molti paesi Islamici adottano il Corano come strumento giuridico, noi no. Questo dovrebbe essere quindi una garanzia per tutti. A differenza di quello che sostiene Marco Grimaldi, il crocifisso non è solo rappresentante di coloro che, bene o male, hanno il dono della fede, ma la garanzia di tutti coloro che riescono a riconoscersi in messaggi di pace, umanità e tolleranza. Una cosa che in altre religioni non esiste. Per questo motivo ringrazio il consigliere Cane per tutto quello che ha fatto. Noi abbiamo il privilegio di avere una religione che afferma la laicità come fondamento, non come discrimine. Questa è una grande conquista che anche i nostri amici della sinistra, per una volta, potrebbero ammettere».

“Ed eccoci per davvero, nel 2019, a votare l’affissione di un crocifisso sulle pareti di Palazzo Lascaris. Deve essere parte dell’ondata nostalgica che sta facendo tornare in auge gli anni ’90: i maglioni larghi, Beverly Hills 90210, il cocktail ‘angelo azzurro’ e la discussione sul crocifisso”. – Così il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, nel suo intervento in aula durante la discussione sull’ordine del giorno delle destre: “Difesa, rispetto e salvaguardia dell’importanza del crocifisso”.

“Lega e associati garantiscono che si tratta di un simbolo di pace, accoglienza e integrazione. Io non visito le bacheche Facebook private dei miei colleghi, ma spero tanto che questo fervore cristiano, ecumenico e inclusivo non si accompagni a esplosioni di giubilo per le ruspe o per qualche diritto negato a una minoranza. Io non sono battezzato, sono figlio di agnostici e sono ateo, ma la mia cultura è più cristiana della metà di quel mondo che invoca il crocifisso in ogni scuola e in ogni sede insieme ai respingimenti in mare. I consiglieri della Lega citano il Magnificat che loda il Dio che rovescia i potenti, innalza gli umili, colma di beni gli affamati e lascia i ricchi a mani vuote. Tutto il contrario, quindi, di quel capitalismo predatorio che la loro forza politica non mette mai in discussione. Citando Luca 23:34, direi ‘Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno’ e, aggiungo dopo oggi, non sanno nemmeno quello che dicono.”

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