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Cronaca

Coronavirus Piemonte, l’assessore Icardi interviene sull’andamento epidemiologico

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Stupito e amareggiato. Ha esordito così poco fa, l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi, riguardo agli articoli pubblicati su diverse testate piemontesi riguardo all’andamento epidemiologico in regione, additata come quella nella quale si effettuano meno tamponi che in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e dove contagiati e decessi sono in controtendenza rispetto alle altre regioni maggiormente colpite da Covi 19.

L’epidemiologia e la statistica sono scienze complesseha detto Icardie fare conclusioni da bar è un grave danno per tutti, perché fornisce una visione non corretta della gestione dell’emergenza”.

Ma andiamo con ordine: il 22 febbraio il Piemonte ha avuto il suo primo caso di positività: pochi giorni dopo, una circolare del ministero, stabiliva i criteri con cui dovevano essere fatti i tamponi, ovvero sui casi sintomatici. Una scelta dettata dall’Istituto Superiore della Sanità, mai disattesa, alla quale si è attenuto e continua a farlo, il Piemonte.

Diversa scelta è stata adottata da altre regioni, che invece hanno deciso di effettuare tamponi più su vasta scala, facendo così salire il numero.

Ma una cosa è certa, ha detto Icardi: “Il Piemonte è sotto la media nazionale riguardo ai decessi e la curva dei contagi è nella sua prima fase di decrescita”.

1319 sono i deceduti nella regione, contro i 2180 dell’Emilia Romagna e i 695 del Veneto. Regione, quest’ultima, che ha saputo gestire bene l’emergenza, come ha rimarcato lo stesso Icardi, ma che ha registrato un decorso dei contagi ben diverso dal Piemonte, con piccoli focolai distribuiti su tutto il territorio e dunque più facili da controllare.

C’è poi un altro dato da analizzare, ovvero il numero così alto di maschi deceduti, 903, contro le 416 donne, ma la risposta è data dal fatto che in Piemonte, la popolazione maschile è più alta di quella femminile.

Oggi siamo in una fase calante della curva – ha ancora spiegato l’assessore – abbiamo ancora da focalizzarci sulle 700 Rsa presenti sul territorio, attualmente in sicurezza, tranne quelle che per casualità e per mancata applicazione delle misure di sicurezza, stanno facendo registrare ancora malati e decessi”.

Ma perché alcune aree del Piemonte sono state così duramente colpite dal Covid 19? Oltre al fatto che la Regione ha una popolazione in prevalenza anziana, Icardi si è ancora una volta soffermato sul caso della discoteca di Sale, in provincia di Alessandria, dove nel corso di due serate con centinaia di persone non più giovani, si sono sviluppati migliaia di contagiati, di cui non si conoscevano i dati. Questo ha fatto si che la malattia si espandesse, con i risultati che di giorno in giorno si sono registrati. Inoltre e non ultimo, nessuna delle regioni confinanti, ha un’area metropolitana così vasta come quella di Torino, a testimoniare anche in questo caso, l’alto numero di decessi e contagi.

L’Emilia Romagna – ha concluso Icardi – prima regione in Italia come risposta sanitaria, avendo avuto un focolaio come il nostro, non è riuscita a controllare l’emergenza”.

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