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Cronaca

Maltempo nel Tortonese: è l’ora della conta dei danni

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Sono ore di conta dei danni nei campi devastati dalla grandinata che sabato scorso si è abbattuta, in serata, nel Tortonese e in val Curone, dove frutta e cereali – in alcuni punti – sono stati spazzati via dalla furia di chicchi grandi come palline da golf. I periti sono a lavoro per quantificare l’entità dei danni, anche se – spiegano i tecnici – ci vorrà qualche giorno di bel tempo per capire come si riprenderanno o meno certe colture. Per il grano falciato dalla tempesta, per esempio, non è così facile comprendere ora cosa si salverà. In ogni caso ora i terreni dei campi sono fradici e non si riesce a fare alcun trattamento coi trattori. “La grandine, si sa, prende a macchia di leopardo – riflette Paola Sacco, neo presidente di Confagricoltura Alessandriama quello che impressiona è la vastità della zona colpita”.

Il Comune di Tortona – dove da domenica scorsa è attiva una pulizia straordinaria della città a causa del notevole accumulo di foglie e rami – ha chiesto lo stato di calamità e così lo farà il vicino Comune di Sale. Qui sono fortemente compromessi i pomodori, ma anche grano e mais. E, tra gli attori impegnati negli accertamenti e nelle intermediazioni per agevolare gli agricoltori danneggiati dalla grandine, è molto attivo il Consorzio di Difesa Alessandria, presieduto da Stefano Pareti.

E se l’ondata di maltempo ha segnato – ma con un impatto di lieve entità – pure le aree dell’Ovadese e Novese, restano Tortona, Castellar Guidobono e Viguzzolo e i vicini paesi della val Curone (patria, quest’ultima, della frutta più prelibata) a guardare desolati quel che resta dei loro potenziali raccolti. Pietro Cairo, presidente della cooperativa Volpedo Frutta di Monleale stima un 60% in meno di produzione e punta il dito contro la richiesta dello stato di calamità, non tanto per l’impegno dei sindaci, ma per gli “esigui o quasi inesistenti risarcimenti che poi davvero arrivano nelle tasche degli imprenditori agricoli” che, per la maggior parte, non sono assicurati. Sui vigneti, dove è desolante spettacolo delle foglie a terra, si aspetta, perché i grappoli non si erano ancora formati e il danno potrebbe essere ridimensionato.

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