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Cronaca

25enne scommettitore seriale minacciava di morte calciatori di serie C

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ALESSANDRIA – “Il mio è un lavoro. Ti avviso che oggi devi perdere la partita, sappiamo il tuo indirizzo e tutto, abbiamo scommesso 250 mila euro. Ci sono albanesi e calabresi. Avvisa tutta la difesa che la partita si deve perdere al mille per mille, perché altrimenti ti puoi considerare morto”.

Il servizio andato in onda nel nostro TG

Era questo, sostanzialmente il tenore dei messaggi inviati tramite WhatsApp da S.A.D.B., un 25enne di Palagonia, nel Catanese, che aveva preso di mira 3 calciatori che militano nel campionato di calcio di Lega Pro.

Tutto ha avuto inizio con la denuncia, ai carabinieri di Alessandria, di un giocatore del Monza, che si trovava nel capoluogo di provincia piemontese per disputare l’incontro contro la Juventus Under 23, valida per la settima giornata di serie C Girone A.

Dalle prime ore del mattino, aveva cominciato a ricevere sul proprio cellulare messaggi con pesanti minacce, accompagnate da 5 screenshot con le ricevute relative ad altrettante giocate sulla partita, effettuate sulla piattaforma di un noto sito di scommesse on line, che poi si sono rivelate contraffatte al fine di aumentare di molto gli importi, per riuscire a convincere la vittima a truccare la partita.

Oltre a fare denuncia ai carabinieri del comando provinciale di Alessandria, la società del Monza, aveva già inviato alla procura federale della FIGC di Roma e alla Lega pro di Firenze, un esposto denuncia firmato dall’amministratore delegato Adriano Galliani.

Scattano quindi le indagini, con una serie di misure di vigilanza, sia dove la squadra del Monza si trovava in ritiro che nelle vicinanze delle abitazioni dei famigliari del calciatore.

Ma la partita ha un esito finale che fa salire a mille la preoccupazione, perché la squadra lombarda, quell’incontro contro i torinesi lo vince segnando 4 reti a uno.

Intanto viene alla luce che di giocatori vittime ce n’erano anche degli altri: uno della Pro Vercelli e un altro della Viterbese, anche loro destinatari di messaggi con pesanti minacce di morte.

C’è voluto un mese e mezzo di analisi, riscontri telematici e telefonici, per capire la natura delle minacce e soprattutto verificare se dietro a tutto, ci fosse un’organizzazione criminale, legata al mondo del calcio  scommesse.

Ma non c’era niente di tutto ciò, ma solo un 25enne, senza lavoro, con il padre commerciante di arance, che tramite i social aveva adescato i calciatori, carpendo i loro numeri di cellulare e che di soldi nelle scommesse ne aveva messo tantissimi, a botte di 10mila euro a partita. Nella sua abitazione, il nucleo investigativo del reparto operativo di Alessandria, coadiuvato da quello di Catania e dalla Compagnia di Palagonia, ha sequestrato gli apparati telefonici e numerose schede sim, tra cui anche gli smartphone e le schede utilizzate per commettere i reati.

Il giovane è stato denunciato in stato di libertà per tentata estorsione pluriaggravata.

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