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Cronaca

La Camera penale si scaglia contro i social

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ALESSANDRIA – Presa di posizione della Camera penale, contro i commenti al fulmicotone postati su Facebook, all’indirizzo dei due avvocati che difenderanno Giovanni Vincenti, il reo confesso della strage di Quargnento. L’organismo si rifà alla Costituzione italiana, che contempla la difesa anche per l’ultimo degli imputati.

Il servizio andato in onda nel nostro TG

Sarà il primo processo social della storia, quello che, stando allo stato dell’arte, vedrà alla sbarra Giovanni Vincenti, il reo confesso della strage di Quargnento, dove la scorsa settimana hanno perso la vita tre vigili del fuoco.

Il mondo di Facebook, un secondo dopo il fermo dell’imprenditore, ha iniziato a scatenarsi con ogni tipo di aggettivo nei confronti di quest’uomo, che secondo la sua stessa confessione, ha causato lo scoppio della sua cascina, per poter intascare i soldi dell’assicurazione, con tutta una serie di circostanze che hanno dipinto un movente abbietto, nonostante tutti i retroscena di questa penosissima vicenda, si sapranno solo a bocce ferme, ovvero, quando le indagini saranno concluse definitivamente, con ruoli e responsabilità ben definiti.

Ma si sa, i social sono come un’arena, dove quando ci si finisce dentro, si diventa combattenti, alla stregua dei gladiatori che dovevano difendersi dagli attacchi degli affamati felini.

E questo lo stanno imparando molto bene anche gli avvocati, finiti anche loro nel tritacarne dei commenti al fulmicotone. Non si sono infatti messi i guanti quanti in queste ore stanno scrivendo frasi al limite della querela all’indirizzo dei due legali che difenderanno il Vincenti, Laura Mazzolini e Vittorio Spallasso, tanto che la Camera penale di Alessandria, per la prima volta nella storia, ha diramato un comunicato stampa, a firma del presidente Lorenzo Repetti e del segretario Sara Ongaro, nel quale si fanno presenti i principi che ispirano la nostra Costituzione: “La giustizia – si legge – si realizza con la partecipazione del Pubblico ministero e del difensore, i quali, con la professionalità e l’impegno che lunghi anni di studio hanno loro conferito, sottopongono al giudice fatti che egli e solo egli dovrà decidere secondo la legge. Se l’innocente ha diritto all’assoluzione – scrive ancora la camera penale – il colpevole ha diritto ad essere assistito da un difensore nel processo, non dal processo, e a scontare una pena non superiore a quella che la legge prevede per la sua colpa”.

Un monito insomma, contro improperi scagliati gratuitamente come pesanti scuri sulla testa di chi, con professione e impegno, svolge la propria professione al di fuori delle mura domestiche, dove i cosiddetti leoni da tastiera si arrogano il diritto, spesso nella più totale ignoranza, di giudicare gratuitamente il prossimo in tutte le sue forme più pericolose e offensive.

“Nel difendere il diritto ad un processo giusto anche per l’ultimo degli imputati del più grave e odioso crimine – scrive ancora il direttivo della camera penale – il legale è posto a tutela di diritti fondamentali che appartengono a tutti, perché quanti oggi lo detestano, potranno in futuro, avere bisogno di essere a loro volta difesi”.

La camera penale di Alessandria, nel partecipare al grave lutto che ha colpito le famiglie dei vigili del fuoco, si è fatta promotrice della raccolta di fondi aperta dall’associazione nazionale vigili del fuoco.

Gli avvocati Mazzolini e Spallasso dovranno scendere nell’arena, nel tormento di una difesa difficile e penosa, soli di fronte ad un’opinione pubblica che li detesta. Il tutto nel nome della Costituzione italiana, che non contempla le esecuzioni di piazza

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