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Cronaca

Aumenta il trend dei contagi: oggi l’Aifa decide sulla terza dose over 60

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E’ balzo dei ricoveri, in Italia. Nelle ultime 24 ore – secondo i dati del ministero della Salute – i positivi al test Covid sono stati 2818; 364 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 22 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite.

E – precisa il personale ospedaliero – si ammalano e vengono ricoverate soprattutto le persone non vaccinate. Le vittime ieri sono state 20, mentre il tasso di positività è pari all’1,9%. E mentre l’Australia ha riaperto poche ore fa le sue frontiere, dopo 19 mesi di severe restrizioni per proteggersi dalla pandemia di Covid-19 (e hanno intanto riaperto i confini anche Thailandia ed Israele ai turisti vaccinati), nell’italiana Trieste (da giorni interessata da manifestazioni no green pass e non solo) è il responsabile della task force sanitaria regionale, Fabio Barbone a lanciare l’allarme, parlando di un aumento esponenziale dei nuovi casi, con un dato di incidenza che fa tornare indietro alla primavera 2021 e all’autunno 2020.

Vero è che il virus è ben lontano dall’essere debellato e che quel generale raddoppio di positività nell’arco di tre settimane preoccupa il governo, che sta valutando se estendere il Green Pass fino al prossimo giugno e lo stato di emergenza fino a marzo 2022. C’è poi il discorso terza dose, che potrebbe essere estesa a tutta la popolazione vaccinabile, ovvero a quella dagli over 12 in su.  E se in Liguria aumentano i ricoveri, sono però stabili le terapie intensive.

Così in Piemonte, dove ieri l’Unità di Crisi regionale ha comunicato 88 nuovi casi e dove, se è vero che il prossimo step relativo alla terza dose potrebbe riguardare anche il personale scolastico, la popolazione interessata è pari a 120.000 soggetti.

Intanto è attesa per oggi la riunione del comitato tecnico scientifico dell’Aifa – l’agenzia del farmaco – che dovrà decidere sul via libera alla terza dose agli under 60, ma anche indicare quale vaccino utilizzare come richiamo per il milione e 600mila italiani che ha fatto Johnson&Johnson. Tra le ipotesi più accreditate, visti – dicono gli esperti – gli ottimi risultati sul piano della risposta immunitaria, a chi è stato somministrato J&J verrà raccomandato un richiamo che, in Italia, sarà fatto con Pfizer-BioNTech.

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