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Cronaca

Alessandria maglia nera nella raccolta differenziata

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La qualità della vita nelle città italiane viene misurata attraverso l’esame di alcune elementi come l’aria che respiriamo, l’accesso ai sistemi di trasporto e agli spazi verdi pubblici, mobilità ciclabile, la gestione dei rifiuti, l’efficienza delle risorse, la sicurezza stradale. Agenzie stampa e giornali riportano quasi ogni settimana il confronto tra le varie città nel nostro paese.

Il servizio andato in onda nel nostro TG

Oggi riceviamo altre due notizie non positive per la città di Alessandria. Riguardano la raccolta differenziata e l’andamento dell’economia attraverso il calcolo della Produzione Industriale.

La Regione Piemonte scrive a caratteri cubitali: nel 2018 raccolta differenziata in Piemonte aumenta dell’1,6% arrivando al 61,2%. Novara guida la classifica delle provincie con il 76%. Maglia nera ad alessandria con il 53%, preceduta da Torino con il 57%.

A peggiorare poi la situazione generale è anche l’andamento economico.

Per Unioncamere Piemonte la produzione industriale a livello regionale nel terzo trimestre del 2019 è in calo. (-0,2%)

Questi i dati della 192ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2019 e ha coinvolto 1.909 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 107.833 addetti e un valore pari a circa 59,4 miliardi di euro di fatturato. Il III trimestre 2019 conferma la fase di stagnazione che ha colpito la manifattura piemontese a partire dalla seconda metà del 2018. La produzione industriale ha segnato, per il quinto trimestre consecutivo, una variazione tendenziale negativa (-0,2%), frutto del preoccupante trend esibito dai mezzi di trasporto e dal comparto dell’elettricità e dell’elettronica, nonché delle flessioni registrate, in termini produttivi, da una parte delle realtà territoriali. La contrazione del periodo luglio-settembre 2019 risulta, tuttavia, di intensità inferiore rispetto a quanto evidenziato nei tre trimestri precedenti e pari a quella registrata nel III trimestre del 2018. Il calo della produzione industriale si associa alla stazionarietà evidenziata sul mercato interno dagli ordinativi (+0,2%). In peggioramento rispetto ai trimestri precedenti, con un risultato negativo appaiono invece, nel trimestre in esame, gli ordinativi provenienti dai mercati esteri (-0,9%). Il fatturato totale mostra una crescita debole +0,6%, mentre la componente estera registra un incremento dell’1,2%; peggiora rispetto al III trimestre 2018 il grado di utilizzo degli impianti che si attesta al +65,8%.

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Vincenzo Ilotte, commenta: “Il Piemonte è purtroppo al palo. Anche per questo trimestre i conti della produzione industriale della nostra regione registrano un segno meno, e sono inseriti in un quadro complessivo che vede i consumi in stallo e l’export in affanno. La situazione congiunturale così debole, in special modo rispetto ad altre aree nostre competitor, impone efficaci azioni pubbliche per migliorare la dotazione infrastrutturale e la competitività aziendale. In particolare, sulla competitività aziendale è necessario lavorare prioritariamente su digitalizzazione, formazione delle risorse umane e internazionalizzazione. Sono tutti e tre campi nei quali i fondi europei possono dare un essenziale contributo”.

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