La condanna del tribunale di Alessandria per il Nizar Nasraoui, 19 anni alessandrino di famiglia disagiata sotto vari aspetti, accusato di violenza sessuale, maltrattamenti, lesioni, sequestro di persona e tortura è stata di cinque anni e sei mesi contro i nove anni e tre mesi proposti dal pm che lo ha assolto dalla tortura.
Il giovane, che si è detto pentito, ha chiesto ripetutamente scusa. Era al centro di una dolorosa e scabrosa vicenda: vittima la fidanzatina 16enne che la notte di Capodanno fu sequestrata, picchiata e violentata, perché aveva avuto il torto di non voler più avere niente a che fare con questo ragazzo cresciuto in un ambiente di deprivazione culturale dove, come ha sostenuto il difensore Davide Bianchi, i quotidiani esempi di violenza hanno soffocato il suo processo di crescita.
Aveva sottolineato la sua gelosia con schiaffi, calci, insulti e minacce di morte e la notte di Capodanno aveva fatto vivere alla ragazzina, 24 ore di paura, dolore fisico, timore di non uscire viva da una casa abbandonata dove l’aveva segregata, umiliandola con pratiche dolorose per farle confessare un presunto tradimento.
Liberatasi dal suo aguzzino, la 16enne era corsa in questura a denunciare la sua odissea e il 19enne era stato arrestato. È tuttora in carcere.
