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Alessandria

Piemonte: Cirio contro le misure del Governo

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Mentre il ministro della Salute Roberto Speranza bacchetta i governatori “ribelli” che, “anziché assumersi la loro parte di responsabilità, fingono di ignorare la gravità dei dati che riguardano i loro territori”, si moltiplicano le contestazioni proprio da parte di quei governatori cui è stato assegnato il cartellino rosso e che di essere incasellati nella categoria ad alto rischio non ne vogliono proprio sapere.

In Piemonte è il governatore Alberto Cirio a raccontare di “aver passato una notte difficile, passata a leggere e rileggere i dati secondo i quali la sua regione – che pur ha registrato un calo per effetto delle misure di contenimento già adottate – sia accanto ad aree gialle, come se il virus rispettasse i confini geografici”.

Cirio ribadisce il concetto che le regioni non sono state ascoltate dal governo, che ha attuato scelte prive di logica e basate su dati aggiornati a 10 giorni fa. Ora si sta profilando un’apertura da parte del ministero della Salute, che ha chiesto di inviare dati più recenti, anche se nel frattempo dall’altra parte dello Stivale c’è una regione – la Calabria – che ha annunciato di voler impugnare l’ordinanza. Non si sa ancora che decisione prenderà il Piemonte.

Certo è che la situazione sanitaria piemontese è grave e lo stesso presidente Cirio è consapevole della grande pressione cui sono sottoposti gli ospedali con tutto il suo personale. Erano state le stesse regioni a chiedere al governo provvedimenti anche più restrittivi, ma omogenei e soprattutto – ha sottolineato Cirio -, nel momento in cui vengono chiuse delle attività e non si permette loro di lavorare i ristori devono essere immediati, cosa che ad oggi non si è ancora concretizzata.

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