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Alessandria, meno 100 euro sullo stipendio per gli operatori sanitari: l’Asl Al abbandona l’incontro

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ALESSANDRIA- “Pronti a difendere i diritti, in cui fortemente crediamo, ovvero il diritto ad una giusta
retribuzione, lo faremo in tutte le sedi possibili!”

Foto di repertorio

Durante un incontro programmato e richiesto dalla RSU ASL AL e le OOSS firmatarie con i criteri di
urgenza, come previsto dal protocollo relazioni sindacali, il management aziendale ASL AL ha abbandonato, dopo pochi minuti, la contrattazione, fermandosi ai soli “titoli di testa“.

L’oggetto di tale incontro era incentrato sul pagamento (o meno) delle indennità del personale sanitario non dirigente. Con la mensilità di marzo 2023 tali dipendenti si sono visti decurtare la propria busta paga di circa 100 euro cadauno. Si sarebbe dovuta ripristinare tale sottrazione con l’ausilio della contrattazione/confronto sindacale.

“Le domande che sorgono sono: Tutte queste indennità, remunerate in maniera variabile e ricorrente, erano inutili? Se così fosse, l’azienda, ha fatto sino a “ieri” un pessimo utilizzo di denaro pubblico?
Siamo certi che bisogna evitare di mandare a domicilio i logopedisti? Dobbiamo dire ai
professionisti del servizio di salute mentale di non andare a casa dei pazienti psichiatrici?
Quali e quanti altri servizi di pubblica utilità devono ancora essere “tagliati”? – hanno detto i coordinatori dei Sindacati – L’atteggiamento irrispettoso, di chi abbandona e se ne va, è totalmente irricevibile, specialmente se fatto sulla pelle di infermieri, OSS, logopedisti, tecnici e tutte le altre figure
sanitarie, con un’inevitabile ricaduta negativa sui cittadini!”

“Il sindacato è sempre disponibile per la ricerca di una risoluzione dei problemi, probabilmente siamo i soli in questa battaglia impari! Pronti a difendere i diritti, in cui fortemente crediamo, ovvero il diritto ad una giusta retribuzione, lo faremo in tutte le sedi possibili!”

“Il cambio di rotta da parte della dirigenza Asl AL è, come presupponiamo, motivato dall’adozione del nuovo CCNL Sanità 2019/2021; ebbene l’entrata in vigore del nuovo contratto non è una sciagura o una “pandemia”, bensì uno strumento che detta la traccia e deve solo essere colto tramite il sistema delle relazioni sindacali.”

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